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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 1 febbraio 2000
Segue articolo di Marco Pannella su "Il Mattino di Padova"
martedì 1 febbraio 2000 pag.1

CARO

SILVIO

Marco Pannella

Partiamo da un fatto che nessuno può contestare: mentre Cacciari convoglia molte più »intenzioni di voto di quanti siano gli elettori del centro-sinistra, Galan ne aggrega - invece - meno, molto meno, degli elettori del centro-destra.

Per mesi, i sondaggi che conosco (Swg, Poster e - mi dicono - Explorer-Draghi) sono stati univoci in tal senso. Lo sottolineammo già due mesi fa, e la risposta fu solo il silenzio.

Abbiamo ora, con Emma Bonino e Marco Cappato, dinanzi alle conferme della situazione, proposto al Polo di allearci sia attorno a un preciso progetto e programma elettorali sia attorno alla candidatura alla Presidenza di un altro berlusconiano di prestigio: Renato Brunetta. Sul

progetto e sul programma di Rivoluzione federalista, silenzio assoluto (come per la Rivoluzione liberale e liberista dei venti referendum), ed è probabilmente qui il cuore del problema. Sulla candidatura Brunetta, non avremmo fatto che una »provocazione .

Senza commento. Giriamo questa risposta agli elettori veneti. Giudichino loro, quanti sono contrari a questo regime che manda in putrefazione il sistema-Italia e mette in grave pericolo il sistema-Nordest. Giudichino e si muovano. Non è ancora troppo tardi. Il 16 aprile siamo chiamati a votare per una vera e propria Assemblea Costituente Veneta, con il compito di adottare uno Statuto-Costituzione del Veneto per i prossimi decenni. Emma Bonino ha proposto da più di un mese a Berlusconi l'intesa auspicata da gran parte dei due elettorati. Per tutta risposta, si sono stilati accordi con Umberto Bossi, con quasi tutti i residui partitocratici, non solo della Dc, e si è annunciato l'impegno contro il referendum maggioritario, per evitare

»la sciagura della sua vittoria.

Ma perché mai questo rifiuto perfino di dialogo fra di noi? Noi proponiamo che le nuove Regioni-Stato elette il 16 aprile si diano uno Statuto-Costituzione liberale, ovunque in Italia, a cominciare dal Veneto. Uno Statuto »americano , con Presidente-governatore eletto direttamente dal popolo, e parlamentari-consiglieri regionali eletti all'americana: il primo è eletto, l'altro, o gli altri, a casa. Ogni »collegio o circoscrizione avrebbe quindi un suo rappresentante, il suo eletto, come in Gran Bretagna, in USA, in... Scozia. Lo Stato-Regione sarebbe fondato anche e in gran parte sul potere di democrazia diretta: sul modello referendario svizzero che, appena di là dalle Alpi, da secoli e secoli ha reso quella regione, dalle etnie altrimenti opposte e nemiche, profondamente unita grazie alla democrazia diretta, e alla libertà politica ed economica. Il combinato disposto del sistema federalista, presidenzialista, liberale e liberista americano e della democrazia federalista e referendaria

svizzera costituirebbe la più radicale realizzazione del »potere dei Veneti , di potere democratico-federalista veneto. Visto che la »politica , insomma, non riesce a risolvere i problemi della vita delle persone e del territorio, ma li manda in putrefazione, decida il popolo

con referendum. I grandi »dossiers che ora marciscono nelle burocrazie dei partiti e degli interessi più o meno occulti, dovranno esser tirati fuori, conosciuti, e, sulla base di questa conoscenza, finalmente, si deciderà. Che sia per l'»acqua alta , per il »passante , o per tutto

l'arretrato, a volte di decenni e decenni, a livello di comune, di provincia, di regione, di quartiere.

Assieme a questa Rivoluzione federalista c'è poi la Rivoluzione liberista e liberale dei venti referendum: gli abitanti del Nordest comprendono meglio di ogni altro quanto infami siano le menzogne e gli inganni che si sono rovesciati contro i 20 referendum da noi proposti. Da parte loro, invece, Forza Italia, Berlusconi sembrano preferire accordi con tutti, con Bossi e La Malfa, Buttiglione e Cossiga e il »democristiano D'Antoni, piuttosto che rischiare di compiere, alleati

con noi, la Rivoluzione liberale, liberista, federalista. Noi non ci rassegniamo. Ma più insistiamo per una alleanza ideale e politica, programmatica, più sembrano insultarci. Abbiamo proposto questo programma e il nome del berlusconiano e »azzurro Brunetta? una »provocazione , rispondono. Facciamone allora un'altra: vi sono in Veneto imprenditori di grande prestigio impegnati nella battaglia liberista per il mercato, convinti della urgenza federalista. Si facciano avanti. O se ne solleciti l'impegno ufficiale, riconoscendo tutta la libertà che un Presidente del Veneto deve avere rispetto agli apparati e agli interessi di partito. Anche questa è un »provocazione ? Brunetta non osa almeno dialogare su questo? Peccato, sia per la Regione sia per il Comune di Venezia. Noi siamo prontissimi a presentarci da soli, se è questo che vogliono. Senza l'ambizione di rendere alla politica di ogni giorno la sua possibile nobiltà, i suoi

ideali, senza disegni di grande respiro e senza una coerente, vasta pratica di vita civile e personale, l'Italia è persa. E non potrà non travolgere tutto e tutti nella sua rovina, Nordest compreso. Non noi, ma il potere è folle. Follia sarebbe il non prenderne atto e non imporgli libertà, giustizia, e la paziente ragionevolezza degli umili, dei più. Facciamolo, ne abbiamo una insperata occasione.

 
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