Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali:
Roma, 1 febbraio 2000 - Come volevasi dimostrare, il semestre di "manifestazioni anti-bavaglio" a base di trasvolate estive e di risse autunnali altro non era, e non doveva essere, per il Polo, per Forza Italia e Silvio Berlusconi, se non il prodromo di un nuovo inciucio da costruire su basi rigorosamente vetero-proporzionaliste.
Sarebbe facile ricordare a Berlusconi che l'abc di una impostazione liberale impone che proprio in campagna elettorale debba essere garantita a tutti la possibilità di iniziare la propria corsa dalla medesima linea di partenza; sarebbe facile ricordargli che, se fosse stato adottato un criterio del genere nel 1994, un partito nuovo come Forza Italia, poi destinato a conquistare più del 20% dei consensi, sarebbe stato escluso da qualunque significativo spazio televisivo; sarebbe facile, ma -torniamo a ripeterlo- sarebbe anche inutile, dal momento che il centro-destra, al di là di risse e sceneggiate ad esclusivo uso mediatico, ha scelto da molto tempo di non fare e di non essere opposizione liberale, e neppure, molto semplicemente, opposizione.
Attendiamo con curiosità i commenti e le reazioni dei "liberali" del Polo.