Roma, 2 febbraio 2000
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:
"Secondo i dati dell'Unione Europea (1998), gli italiani soddisfatti del Servizio Sanitario Nazionale sono il 16,3%, contro il 65% della Francia, il 66% della Germania ed il 48,1% del Regno Unito. Non è un caso, quindi, che tutti i sondaggi fino ad ora effettuati diano una schiacciante prevalenza di Si per il nostro referendum sulla sanità.
Il Ministro Bindi, nello strenuo tentativo di difendere la sua riforma che perfino il Censis ha definito "arroccamento neodirigista", definisce il nostro quesito "una bizzarria giuridica e una provocazione politica" e chiama i medici ad un patto di sangue antireferendario. Non si capisce bene offrendo cosa in contropartita.
Non ce ne voglia il Ministro, ma il nostro referendum, come bene hanno compreso gli italiani, punta ad aprire una breccia nel ferreo monopolio pubblico sul quale si basa il sistema sanitario attuale, a cominciare dal fronte della "domanda di sanità" che oggi viene espressa per tutti i cittadini da quello stesso SSN che con l'altra mano fornisce i servizi e le prestazioni. Il Referendum non vuole distruggere il SSN e tantomeno prevede che alcuni possano restare - volontariamente o involontariamente -senza assistenza sanitaria. La vittoria del si aprirà la via ad un sistema misto di copertura contro i rischi sanitari, in cui i cittadini abbiano la facoltà di scegliere il soggetto, pubblico o privato, a cui affidare il compito di "trattare" alle migliori condizioni di qualità e prezzo la tutela della propria salute. Presso strutture pubbliche o private.
Anziché inveire demagogicamente contro la libertà di scelta e la concorrenza, il ministro Bindi pensi a come giustificare la attuali inefficienza del suo SSN, che costringe gli italiani a sborsare di tasca propria ogni anno oltre 30mila miliardi per acquistare servizi sanitari che in teoria dovrebbero essere forniti gratuitamente in virtù degli oltre 100mila miliardi di dotazione".