martedì 22 febbraio 2000 pag.3"UN DISASTRO I PAPI CHE SI OCCUPANO DI POLITICA"
DI Stefano Di Michele
Dopo un'ora di sbuffi continui Marco Pannella spegne l'ennesima sigaretta, passa la toscano e fulmina con un'occhiata il cronista: "Posso rivolgerle una preghiera, da amico?". Faccia. "Perché non cominciamo ad occuparci di cose serie? E Casini e Buttiglione e Buttiglione e Casini: non ti curar di loro, ma guarda e passa e poi, dico, anche quei poveri lettori dell'Unità ".Ma è la parte più divertente " Ma che divertente! Una noia dell'altro mondo. Divertente casomai è Platinette, profondamente seria e arguta. Casini abita in casa nostra da anni, sta tutte le sere in televisione, un paio di p ! lo scriva, così si sputtana anche lei: ma le pare che stiamo ancora qui a parlare di Casini?". Sbotta ironico: " Tutto questo onanismo giudiziario delle coscienze ". Marco Pannella è divertito e per niente disposto a lasciare ai capi dei due partitini posto-dicì l'ultima parola. Del resto, se Rocco e Pier mettessero piede in questa stanza, nella storica sede di Via di Torre Argentina, potrebbero avere un mancamento:
dietro la testa del leader radicale un manifesto per il "Si all'aborto libero e gratuito"; di fronte un altro su un'antica manifestazione per "Roma laica". Ma per un'ora, obtorto collo, Pannella si è lasciato infliggere il tormento "cattolici-radicali-polo". Ancorata la discussione su Platinette, nel secondo tempo è la volta di Berlusconi e del centro sinistra, a cui il leader radicale rivolge un appello: "Se tra di voi ci fossero uomini di azione ". Resoconto ( e sintesi).
D. Cominciamo con l'autocritica
R." Cominciamo male".
D. Ma la richiesta vi arriva pressante da diversi politici cattolici
R." Guardi che sparo".
D. Ma a chi?
R." Al concetto di autocritica, espressione di un onanismo che Kafka ha saputo individuare".
D. Mettiamola così: cosa rinnegate?
R." Ancora? Non rinnego un c " Ecco il oro linguaggio: tradire, rinnegare cosa da cardinale Bellermino. Soltanto che i Bellarmini oggi sono solo piccoli funzionari di partito ".
D. Intanto Casini e Buttiglione non mollano. E si è aggiunto anche Don Gelmini.
R." E' il momento degli imprenditori, Berlusconi, Don Gelmini ".
D. Comunque dice che fate perdere due milioni e mezzo di voti.
R." Quando i Papi si occupano di politica è un disastro, per loro e per gli altri. Faccia anche il rapporto tra un Papa e Don Gelmini Chi glielo dice che si perdono quei voti? Io mi fido più di Nunzia, la mia ortolana, che di Don Gelmini".
D. Sorpresi da questa polemica?
R." Legga qui. E' ciò che abbiamo scritto nel nostro programma. Le parole aborto, divorzio e droga credo non si trovino mai. Invece, se vuole, adesso le racconto una cosa di Casini ".
D. Prego.
R Nel '98 il segretario del CCD si precipitò all'Hilton di Strasburgo, dove ci trovavamo io ed Emma, per dirci: "Prendo subito l'iniziativa con Silvio , perché senza di voi il Polo è morto". Dico: "Vabbè, fai tu". E quindi, per iniziativa di Casini, ci vediamo tre volte a cena, tra novembre e Natale, con Berlusconi perché senza di noi il Polo moriva. E adesso, dopo un anno, che cavolo è successo? Sulla droga, oltre che essere contro, altre cose non abbiamo fatto. Allora puoi prenderli sul serio questi qui? Gliel'ho detto, a Casini, di provare a stare zitto per un paio di giorni ".
D. E lui niente
R " Si figuri: se uno ha solo convenienze e non convinzioni quattro giorni fa tutto il gruppo dirigente radicale, tranne Emma, era in tribunale per un ennesimo processo di droga. Che posso rinnegare, io? Anche se volessi, ho sette processi davanti con decadimento da eletto. Puoi rinnegare la fede in astratto, non una cosa a cui dai corpo".
D. Don Gelmini le chiede lo stesso di riconoscere l'errore.
R " Che vuol fare? Giordano Bruno aveva almeno Bellarmino, io Don Gelmini. Però dei nostri princìpi non accettiamo nemmeno di parlare, non è materia di discussione. I principi si servono".
D. Perché allora Casini e Buttiglione insistono?
R "Perché di cosa possono parlare loro? Di finanziamento ai partiti? Di sistema maggioritario? Non possono. Il Polo da cinque anni rifugge da certi argomenti. E' la ricreazione di una tribù attaccaticcia di scioperati. Ma noi teniamo fermo il timone. Vogliamo che il 16 Aprile si eleggano almeno cinque regioni che scatenino il conflitto sociale contro la conflittualità sociale. E' da questo che vanno scappando. Il resto, droga, divorzio, aborto Emma ha fatto bene a dirglielo: Scusate, ma tutti voi siete divorziati e risposati, grazie a me, e mi state a rompere le scatole!".
D. Cioè sono ipocriti?
R "Ma no, è la classe dirigente italiana, i farisei ".
D. Domani (oggi, ndr.) c'è un convegno sulla famiglia con i big del Polo. Ci va?
R " Non sono invitato. Servirà per inventarsi motivi di aggregazione".
D. Come direbbe il commissario Montalbano: Viene a dire?
R. "Che hanno bisogno di un nemico, senno con chi si aggregano questi? Sono invitati spiritualmente tutti - berlingueriani, Livia Turco - meno che noi L'ho detto, dovrà pur finire l'ora di ricreazione. Ma hanno paura di tornare in classe, dove io li aspetto col compito di un programma liberale, liberista, federalista".
D. Voi, però, avete presentato sul "Foglio" la vostra "simulazione" il vostro programma a Fini e Berlusconi, e a Casini no.
R " Aveva detto: mai con i radicali non credo che perdiamo qualcosa se non abbiamo come interlocutore Casini".
D. Facciamo che la ricreazione finisca, e dopo?
R "Spero che ci mettiamo d'accordo. Che Berlusconi veda raccolti, con una disponibilità al voto, gran parte degli esclusi, dei non garantiti. Che si allarghi la coscienza del Terzo Stato. E proviamo a strappare qualche spezzone di battaglia concreta, come la liberalizzazione del lavoro a tempo determinato. Al 90%, anche in buona fede, non credo che Berlusconi ce la farebbe a rispettare tutto il nostro progetto. Ma la porta è stretta, giochiamo il possibile contro il probabile ".
D. Il Cavaliere terrà duro?
R " Ogni tanto si innamora delle cose che dice Antonio Martino. Si innamora del poterle dire con la sua dizione, con la sua faccia e magari anche con il suo cerone. E quindi incontrarci. Noi gli viviamo dentro come un rimorso, una nostalgia: la cenere di un'illusione di poter essere liberale e liberista ".
D. Confida in un suo cambiamento di cuore, come i grandi credenti?
R " Ma che cuore. Parlo dell'umilissima armonia che ogni individuo - per motivi che sono i suoi, del suo DNA, del suo cervello, di suo nonno - si porta dentro. In lui quella cosa era risuonata: diventare il liberatore delle libertà".
D. A quanto da l'accordo?
R " Non scommetto. Seguire questo dialogo è già un obiettivo. E siccome su aborto e divorzio e droga non diciamo niente, cominciamo davvero a parlare di ciò che proponiamo".
D. Al centro sinistra pensa mai?
R." Ma come non ci penso! Sempre nella mia vita ho pensato verso quella parte ".
D. E perché trattate col Polo?
R. "Perché ci ha invitato a trattare. Però, se io fossi una componente del centro sinistra, quella pagina del "Foglio" la riterrei rivolta anche a me. Per un uomo di azione della sinistra italiana, la nostra " simulazione" sarebbe una rivoluzione. Che cosa impedisce a un leader del centro sinistra di riprendere subito quel programma, anche con di noi. Hanno in mano un'arma poderosa, potrebbero giocare sulle loro minori contraddizioni di classe rispetto al centro destra. In realtà, siamo noi che stiamo incalzando Berlusconi dal '94. La sinistra stava unificando questo schieramento, che le appare non del tutto, a torto un po' trogloditico ma forse vincente. Senza di noi , Berlusconi navigava tranquillo, con Bossi e tutti gli altri voi lo demonizzavate e lui vinceva. Ora la cosa è più complessa ".
D. E' la vostra partita più importante. Mai tanto conteggiati
R " E' la storia, imperscrutabile, che ti da un grande momento di culo ".
D. Quello che state vivendo
R " Questo si sa solo dopo".