Roma, 24 febbraio 2000
Dichiarazione di Giuseppe Micheletta
"La Commissione "libertà e diritti dei cittadini" del Parlamento europeo ha approvato oggi il rapporto annuale sui Diritti dell'Uomo. Nel rapporto si legge tra l'altro che "il Parlamento europeo, allarmato dalle frequenti violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel campo della giustizia penale, come sottolineato dalla Corte europea dei Diritti umani, rivolge un pressante invito agli Stati membri, ed in particolare all'Italia, a prendere tutte le misure necessarie per limitare al massimo le carcerazioni preventive, accelerando le investigazioni e i processi, ed assicurando che tutti i cittadini possano contare su una giustizia quanto più equa e rapida possibile". Il "Parlamento europeo - si legge ancora - invita gli Stati membri a garantire l'imparzialità dei giudici per mezzo della separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente".
L'Italia accumula da anni vergognosi primati internazionali in tema di violazione dei diritti umani. Oggi, dopo la Corte di Strasburgo, anche il Parlamento europeo sembra accorgersene, richiamandola al rispetto dei più elementari principi di civiltà giuridica, tra cui soprattutto la separazione delle carriere dei magistrati.
Mentre i radicali si apprestano a denunciare il "caso Italia", il caso di un Paese privo di legalità e certezza del diritto non solo sul fronte giustizia, dinanzi ad ogni organo di giustizia internazionale, la Commissione "libertà e diritti dei cittadini" del Parlamento europeo apre la campagna per il sì alla separazione delle carriere dei magistrati, questione quanto mai centrale per una giustizia giusta. I cittadini, il 21 maggio, seguano le indicazioni del Parlamento europeo".