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Partito Radicale Rinascimento - 2 marzo 2000
RADICALI: FOLENA "GRANDE ATTENZIONE, INVITO GRADITO"
Roma, 2 marzo 2000

Pietro Folena, numero due dei DS, intervistato da Radio Radicale a proposito dell'invito di Emma Bonino e Marco Pannella rivolto anche a Walter Veltroni a partecipare alla Convenzione radicale che si aprirà domani a Roma:

Domani mattina Veltroni rientrerà dall'Africa e discuteremo con lui di questo invito che, comunque è molto gradito. La risposta ci sarà domattina. Voglio aggiungere che guardiamo con grande attenzione a questa assise e siamo convinti che interessa anche molto noi.

Veltroni ha dato appuntamento ai radicali dopo il 16 aprile. Cosa ha impedito il confronto in queste settimane?

"Noi non abbiamo inteso partecipare a quel tipo di dialogo che Berlusconi aveva avviato con i radicali con l'obiettivo aperto di costruire una grande aggregazione che aveva come cemento qualcosa che, a mio giudizio, Bonino e Pannella non potevano accettare: una ostilità, un odio verso la sinistra e quello che rappresentiamo.

Ci sono delle differenze sui contenuti ma anche punti di vicinanza. A noi interessa dialogare fra diversi. Lo siamo politicamente e culturalmente. Non è all'ordine del giorno una alleanza di segno speculare rispetto a quella a cui Berlusconi aveva lavorato. E' all'ordine del giorno il confronto sulle cose, sui problemi. E' questa la piattaforma su cui all'indomani delle Regionali ci potremo ritrovare".

Sul referendum relativo all'obbligo del reintegro lei guida il fronte del no.

"E' possibile una discussione civile anche sulle differenze. Sono convinto del no sul referendum perché trovo si sollevi un problema generale che meriterebbe una rivisitazione più organica - magari con una nuova riforma - ma con una soluzione non convincente. Gli altri referendum economico-sociali bocciati dalla Corte che a mio avviso proponevano soluzioni non convincenti, tuttavia sollevavano questioni relative alla modernizzazione alla liberalizzazione del paese su cui è opportuno il confronto. Sulla materia economico sociale c'è la distanza più grande fra le posizioni dei radicali e la nostra. Su altri terreni c'è una comunanza di vedute molto più grande. Mi riferisco alla grande questione della legge elettorale e della trasformazione del sistema politico. Siamo convergenti nel voler imprimere una svolta verso un maggioritario compiuto e verso un sistema autenticamente bipolare, europeo, moderno".

Fin quando Cofferati sarà azionista di maggioranza dei DS tutto sarà difficile

"E' sbagliato definire la CGIL azionista di riferimento dei DS ed è sbagliato raffigurare la posizione della CGIL in materia economico sociale come di chiusura: su tante questioni è molto più aperta della CISL di D'Antoni. Tuttavia il confronto, senza denominazioni, si deve sviluppare. E' noto che nei DS sono presenti culture, posizioni che tengono in maggior conto i problemi che i radicali hanno sollevato. Non è questo un ostacolo insormontabile per un dialogo tra forze diverse".

 
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