Comuni chiusi, autenticatori indisponibili, informazione zero.
Radicali denunciano attentato ai diritti civili e politici dei cittadini.
125 dirigenti e militanti in digiuno di dialogo con il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Interni.
Dichiarazione di Emma Bonino::
Roma, 6 marzo 2000 - "Ormai da quarantott'ore, attendiamo fiduciosi che il Presidente del Consiglio trovi il tempo di rispondere alla richiesta di incontro urgente che gli abbiamo rivolto dalla nostra Convention.
Intanto, torniamo a denunciare fatti di gravità inaudita dei quali nessuno -a parte noi- sembra accorgersi. Quando mancano solo 11 giorni alla data di presentazione delle liste elettorali (per le quali ciascun partito deve raccogliere dalle 110 alla 140mila firme), in patente violazione dei puntuali obblighi stabiliti dalla legge e precisati da una recente circolare ministeriale, numerosi uffici comunali risultano chiusi o comunque inaccessibili ai cittadini; in molte province, si riscontra l'indisponibilità dei pubblici ufficiali a svolgere le funzioni di autenticatori; mentre il servizio pubblico radiotelevisivo si limita a sporadici e burocratici comunicati che nulla hanno a che vedere con gli obblighi di informazione previsti dalla legge.
Dinanzi a questo vero e proprio attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, rinnoviamo il nostro pressante appello al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni affinché assicurino il rispetto delle leggi vigenti, e lo rafforziamo con un digiuno di dialogo al quale hanno già aderito 125 dirigenti e militanti radicali, augurandoci di non dovere presto intraprendere forme più gravi e più costose di lotta nonviolenta, come accadde nel 1995, quando, in circostanze analoghe, per ottenere il ripristino di un minimo di legalità, si rese addirittura necessario il ricorso ad uno sciopero della sete".