Roma, 21 marzo 2000 - Questa mattina, una delegazione dei sette Comitati promotori referendum-Poteri dello Stato (composta da Emma Bonino, Marco Cappato e Daniele Capezzone) è stata audita dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai.
I promotori hanno sottolineato la necessità che adeguati spazi di informazione radiotelevisiva siano attribuiti ai Comitati-Poteri dello Stato, in modo assolutamente distinto rispetto agli spazi -paritari- attribuiti ai "favorevoli" e ai "contrari" a ciascun quesito: i Comitati promotori, infatti, nella loro veste, riconosciuta dalla Corte Costituzionale, di Poteri dello Stato, sono chiamati a svolgere funzioni istituzionali -in particolare, l'illustrazione ai cittadini delle ragioni e dei contenuti di ciascuna proposta referendaria-, differentemente da quanti -partiti, comitati del "sì", del "no"- sono e restano espressioni di iniziativa politica.
Occorrerà quindi prevedere, per ciascun Comitato promotore, tribune referendarie ad hoc organizzate con il metodo della conferenza stampa, e cioè stabilendo che gli esponenti dei Comitati rispondano alle domande di giornalisti selezionati in relazione al loro prestigio e a quello delle relative testate, e si facciano carico della vera e propria funzione istituzionale consistente nella illustrazione del contenuto delle richieste referendarie. Altra cosa -e cosa, cioè, del tutto diversa- saranno invece i dibattiti tra i sostenitori del "sì" e quelli del "no".