Roma, 27 Marzo 2000
Dichiarazione di Giuseppe Micheletta:
"Una giustizia che ha meritato all'Italia il primato di condanne per violazione dei diritti umani da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo e tre richiami formali negli ultimi anni da parte del Comitato dei Ministri con la minaccia di espulsione dall'Europa, un sistema giudiziario unico al mondo, dove accusatori e giudici sono intercambiabili, dove dietro l'alibi dell'obbligatorietà dell'azione penale - principio unico al mondo - i pubblici ministeri sono divenuti abusivamente i titolari della politica giudiziaria del paese senza che sia possibile far valere alcuna loro responsabilità, dove i magistrati godono di enormi ed odiosi privilegi tra cui la progressione automatica delle carriera e non devono rispondere a nessuno ed in nessuna sede dei propri errori, dove il 46% dei detenuti è in attesa di giudizio, ossia in attesa che qualcheduno di lorsignori, rappresentati dall'ANM, faccia finalmente qualche oretta di straordinario per decidere del loro caso, dove le vittime di errori giudiziari non si c
ontano più, una situazione tale dovrebbero suggerire agli ineffabili rappresentanti dell'ANM maggiore prudenza nei propri giudizi politici.
Il pericolo in Italia non proviene certo dai tre referendum sulla giustizia promossi dai radicali, ma dalle istituzioni e dagli organismi italiani, a partire dal CSM e dall'ANM, irrispettosi non solo delle leggi e del diritto ma anche di ogni più elementare senso del pudore".