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Partito Radicale Rinascimento - 1 aprile 2000
RAI/PORTA A PORTA. BONINO E PANNELLA: DIFFIDA E PREANNUNCIO DI DENUNCIA PENALE PER ATTENTATO AI DIRITTI POLITICI DEI CITTADINI E ABUSO D'UFFICIO

Roma, 1 aprile 2000

Nella giornata di oggi, Emma Bonino e Marco Pannella hanno inviato la seguente lettera al Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai Storace, ai Vicepresidenti Baldini e Paissan, al Presidente e al Direttore generale della Rai Zaccaria e Celli, ai Direttori di Rai1, Tg1 e TSP Saccà, Borrelli e Buttiglione, e al conduttore e curatore di "Porta a porta" Vespa:

Gentili Signori,

a seguito di una vicenda quanto meno confusa, la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai ha dunque deciso di classificare la trasmissione "Porta a porta" nell'ambito dei c.d. programmi di "informazione", e non di quelli c.d. di "comunicazione".

Autorevoli organi di stampa (si veda per tutti l'articolo a firma Paolo Conti comparso sul "Corriere della Sera" di ieri a pagina 10) continuano intanto ad accreditare la tesi secondo cui il curatore del programma, Bruno Vespa, avrebbe già predisposto un calendario di "faccia a faccia" ("Berlusconi e Fini appariranno spesso -due volte a testa- come leader del Polo contrapposti ai più numerosi leader dell'Ulivo", scrive ancora Conti), che, in un secondo momento, a seguito di una riunione con i massimi vertici Rai, sarebbe stato "integrato" con la previsione di qualche altra puntata dedicata alle "sfide" per la Presidenza di alcune Regioni.

In assoluta coerenza con queste informazioni di stampa, nella giornata di ieri ci è giunto l'invito a partecipare proprio a tre "puntate regionali", mentre, per il resto del calendario di "Porta a porta", nessun esponente della Lista Bonino è stato

-e, a quanto pare, sarà- in alcun modo contattato.

Tutto questo -è bene ricordarlo- in un contesto nel quale, dall'inizio del cosiddetto periodo "protetto", e cioè dall'avvio della campagna elettorale vera e propria, nessun esponente radicale ha più preso parte ad una sola trasmissione di approfondimento della Rai.

Svolte tutte queste premesse, è bene sottolineare come la attuale classificazione di "Porta a porta" non consenta in alcun modo di considerare questo spazio svincolato da qualunque regola. Al contrario, il regolamento della Commissione di vigilanza sulla par condicio, proprio a proposito dei "programmi di informazione", spiega chiaramente (art.5) come essi debbano "conformarsi con particolare rigore ai criteri di tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e della apertura alle diverse forze politiche", e che i relativi responsabili debbano in ogni modo "evitare che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali".

A questo punto, nel rispetto dell'art.5 appena citato (e a maggior ragione in relazione al carattere di "coalizione" riconosciuto alla Lista Bonino tanto dalla Commissione parlamentare di vigilanza quanto dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), dinanzi alla scelta palesemente discriminatoria finora compiuta dalla Rai nei nostri confronti, diffidiamo il curatore e i responsabili di "Porta a porta" (e, allo stesso modo, quelli delle altre trasmissioni dello stesso tipo), a prevedere, tutte le volte che si organizzi un confronto o un ciclo di confronti tra leader nazionali di Poli, schieramenti, coalizioni, ecc.ecc., anche la presenza di uno di noi due. E per questo, attendiamo che, entro e non oltre le prossime 48 ore, ci venga comunicato un nuovo calendario di "Porta a porta" che preveda una presenza della Lista Bonino paritaria rispetto a quella delle altre coalizioni. Il decorso di questo termine in assenza di risposta utile non potrà che determinare, nei confronti di tutti i responsabili, una

denuncia penale per abuso d'ufficio e per attentato ai diritti politici dei cittadini, nonché, su un piano diverso, la richiesta -in tutte le sedi nazionali e internazionali- di invalidazione della prova elettorale del prossimo 16 aprile.

Né -lo diciamo subito, a scanso di qualsiasi equivoco- può in alcun modo rappresentare un problema il fatto che noi due siamo candidati alla Presidenza di una Regione. Da questo punto di vista, tanto nella legge sulla "par condicio" quanto nei regolamenti della Vigilanza e dell'Authority (si veda, in particolare, ancora l'art.5 del regolamento della Vigilanza), non è affatto previsto, per i candidati, alcun divieto di partecipazione alle trasmissioni di "informazione": il regolamento si limita a prescrivere che "nei notiziari propriamente detti, non si determini in modo ingiustificato un uso eccessivo di riprese con presenza diretta di candidati...". E peraltro, anche a rigor di logica, se passasse l'assurdo principio per cui, anche nelle trasmissioni riferite ad un ambito nazionale, i leader -in quanto candidati alla Presidenza della Regione piuttosto che, in caso di elezioni politiche, in un collegio della Camera- non possono apparire se non in presenza dei loro avversari "locali", salterebbe la possibilit

à stessa di un qualsiasi confronto nazionale tra leader: per esser chiari, si arriverebbe alla situazione grottesca per cui l'ipotetico candidato alla Presidenza del Consiglio D'Alema, anche per confrontarsi con gli altri candidati premier Berlusconi e Bonino, dovrebbe sempre essere "accompagnato" dal suo avversario polista del collegio di Gallipoli, così come gli altri due leader nazionali non potrebbero fare a meno della presenza dei loro competitori nei collegi di Milano e di Bra E' evidente che almeno questa mostruosità dovrebbe essere risparmiata al cittadino-elettore-telespettatore.

Con i migliori saluti,

Emma Bonino Marco Pannella

 
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