Dichiarazione di Sergio D'Elia, responsabile del Comitato per il si' al referendum contro il finanziamento pubblico:
Roma, 29 aprile 2000
"La questione dei non aventi diritto al voto conteggiati nel corpo elettorale italiano è rilevante non solo ai fini del quorum necessario per la validità dei referendum, ma anche per la definizione della quota di finanziamento pubblico che i partiti si sono assegnata con la legge del maggio '99, detta di "rimborso elettorale", che in meno di tre anni tra elezioni europee, regionali e politiche ha già consegnato o consegnerà loro 770 miliardi di lire. E' il caso di parlare non solo di una legge-truffa in quanto approvata nel più totale disprezzo del 90,3% degli elettori che con il referendum del '93 avevano deciso di spazzare via il finanziamento pubblico ai partiti, ma anche di una truffa legale, giuridicamente rilevante, per aver calcolato il rimborso elettorale - 4.000 lire per ogni avente diritto al voto per le elezioni nazionali e 3.400 lire per le europee - su un corpo elettorale "gonfiato". I partiti hanno, cioè, intascato soldi dai contribuenti italiani anche per conto dei morti, degli ultracentenari
presunti tali e dei residenti all'estero di cui si è persa ogni traccia che continuano a far parte del corpo elettorale. Al governo e, se necessario, alla magistratura chiederemo che sia imposta ai partiti la restituzione del maltolto quale risulterà dall'opera di "pulitura" degli elenchi elettorali. Ai cittadini chiediamo di completare l'opera di pulizia votando 'si' all'abrogazione totale e definitiva di ogni rimborso elettorale ai partiti".