Roma, 2 maggio 2000Dichiarazione di Marco Cappato, coordinatore nazionale dei radicali:
''Le dichiarazioni rilasciate quest'oggi dal presidente Emerito della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello confermano le nostre reiterate denunce: la consultazione referendaria, nel caso in cui il Governo non provvedesse con procedura d'urgenza a 'ripulire' le liste elettorali, sarebbe formalmente e sostanzialmente illegale.
E' ormai chiaro che nel referendum dello scorso anno fu raggiunto il quorum 'legale', determinato sulla base delle liste di elettori effettivi (vivi e in possesso del certificato elettorale) e si può stare certi che la Corte di Strasburgo condannerà l'Italia per non avere garantito l'esercizio dei diritti politici ed elettorali che la nostra Costituzione promuove e tutela. E' già dunque gravissimo che le inadempienze e le illegalità dello Stato italiano abbiano costretto i cittadini a riproporre, a distanza di 12 mesi, il referendum elettorale; sarebbe intollerabile che anche il 21 maggio i cittadini fossero costretti a giocare la partita referendaria con carte truccate.
A questo punto, il ricorso al decreto legge da parte del governo non è solo consentito, ma imposto dalla situazione di fatto, che fa emergere gli inequivocabili profili di necessità e urgenza di un intervento legislativo atto a garantire la regolarità della consultazione. L'opera di 'boicottaggio' del referendum, a cui si sta dedicando un'ampia compagine antireferendaria, interna ed esterna alla coalizione di governo, si realizza oggi soprattutto nell'ostruzionismo alla 'regolarizzazione' del voto e nella difesa di quella quota di falsi elettori (persone decedute o comunque prive del diritto di elettorato attivo) che innalzano il 'quorum' e rendono probabile l'invalidazione del risultato del referendum. Questo ostruzionismo non può essere consentito, né può diventare- come ci sembra sia diventata- all'interno della coalizione di governo ragione e condizione di sostegno all'esecutivo.
A 20 giorni dal voto esigiamo una immediata e doverosa 'regolarizzazione' del referendum attraverso un decreto legge del Governo, che da questo pomeriggio, ricevuta la fiducia dal Senato, sarà nel pieno dei propri poteri ''.