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Partito Radicale Rinascimento - 20 maggio 2000
REFERENDUM: COMITATO PROMOTORE DEI SETTE REFERENDUM RADICALI SU PROPOSTA LEGA: 'NESSUNA ASTENSIONE DALL'INFORMAZIONE'

Dichiarazione di Daniele Capezzone, per il Comitato promotore dei sette referendum radicali:

Roma, 20 maggio 2000 - Non esiste una sola ragione fondata per cui un evento che coinvolge 49 milioni di aventi diritto al voto dovrebbe scomparire dagli schermi televisivi. Il fronte dell'astensione ha un'idea curiosa della correttezza dell'informazione: chiede di proibire le notizie sull'affluenza alle urne, e decide di autosospendere unilateralmente, a proprio esclusivo beneficio, l'applicazione della legge di disciplina della propaganda elettorale.

Infatti, da una parte, con il quotidiano di FI 'Il Giornale', viola in maniera smaccata una norma di legge precisa e nel giorno di silenzio elettorale diffonde- a nove colonne e in prima pagina- i risultati di alcuni sondaggi che darebbero per certo il mancato raggiungimento del quorum; dall'altra, con l'avanguardia astensionista della Lega, chiede al Ministero dell'interno e alle testate giornalistiche di non diramare, nel giorno del voto, i dati relativi all'affluenza alle urne degli italiani, per abolire i referendum, anche come notizia di cronaca, dal palinsesto dell'informazione.

Perché alle testate giornalistiche dovrebbe essere proibito di informare sull'oggetto e sulle modalità di svolgimento dei referendum? E per altro verso, non è piuttosto questa smaccata violazione della legge una notizia di quelle che possono essere diffuse nel giorno di silenzio elettorale? Possiamo sperare che le testate Rai e Mediaset ne diano giornalisticamente notizia?

A quanto pare, per alcuni partiti le uniche notizie a circolare nei giorni del 'silenzio' dovrebbero essere i dati, diffusi illegalmente, dei sondaggi- veri o preferibilmente falsi- favorevoli al fronte astensionista, che ormai, peraltro, si astiene da tutto, anche dall'obbligo di rispettare, senza violazioni smaccate e arroganti, il dettato della legge.

A costituire una ragione decisiva contro il 'divieto di informazione' è proprio un argomento utilizzato a lungo e a sproposito da parte degli astensionisti: quello, cioè, per cui non si cambiano le regole del gioco a partita in corso. La diffusione dei dati relativi all'affluenza alle urne nel giorno del voto costituisce una consuetudine consolidata e, oggi più che mai, una norma da rispettare e da garantire agli elettori contro operazioni-truffa come quella di cui il Giornale si è reso oggi protagonista.

 
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