Roma 6 giugno 2000 - Il Sen. Pietro Milio continua a promuovere iniziative
per far luce sul caso di Fernanda Contri, giudice della Corte Costituzionale, che sarebbe stata nominata senza averne i titoli.
Le sue interrogazioni parlamentari sono state respinte. Anche l'ultima, presentata il 30 maggio u.s. è stata dichiarata irricevibile dal Presidente Nicola Mancino: "il documento" spiega Mancino in una lettera del primo giugno "sebbene redatto in termini tecnicamente pregevoli, risulta pur sempre improponibile in quanto viene ad incidere in un'area che sfugge al sindacato ispettivo". L'interrogazione si limitava a chiedere al Ministro della Funzione Pubblica di sapere quale fosse l'iter procedimentale che presiede all'accertamento dei "titoli" dei nominandi alla Corte Costituzionale e quali uffici sono preposti a tale necessaria incombenza indispensabile e pregiudiziale alla nomina; se sono richieste certificazioni e/o attestazioni degli ordini professionali di appartenenza o delle amministrazioni di provenienza dei nominandi per accertare la conformità dei "titoli" posseduti alle previsioni normative; se a tali accertamenti provvede, l'autorità che propone la nomina o l'autorità che accerta i requisiti
e se la proposta di nomina precede o segue l'accertamento sui requisiti soggettivi; se la proposta di nomina è atto amministrativo ed a quale regime di controllo è soggetto tenuto, conto delle peculiarità di indipendenza ed autonomia della Corte Costituzionale.
Ha dichiarato Milio: "Mi sembrava possibile poter chiede al Ministro della
Funzione Pubblica qual è l'iter per la nomina di un funzionario dello Stato, quale in fondo sono i giudici della Corte Costituzionale. Scopro che non è così. Non mi resta, per il momento, che insistere nuovamente presso la stessa Corte Costituzionale per cercare di vedere quali titoli Fernanda Contri ha esibito per essere nominata giudice costituzionale. Ho quindi oggi nuovamente sollecitato con una lettera, il Presidente e il Segretario generale della Corte Costituzionale nella speranza di poter visionare
quanto ormai da mesi vado chiedendo: la documentazione relativa allo svolgimento da parte di Fernanda Contri di 20 anni di esercizio dell'avvocatura. Ritengo, come Senatore della Repubblica e, soprattutto, come cittadino, di avere titolo ad avanzare detta richiesta e, nel caso di non accoglimento, di conoscere le ragioni e le motivazioni giuridiche, di fatto e/o politiche."