In corso una grande operazione di restaurazione: con la proporzionale si salvaguarda il bipolarismo politico a 40 partiti; con la decisione di ieri, si salvaguarda il bipolarismo televisivo Raiset.Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali:
Roma, 14 giugno 2000 - "E' del tutto fuori luogo, rispetto alla decisione di ieri dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, scomodare grandi dibattiti di principio, come il confronto -tutto interno alla cultura liberale e liberista- tra le posizioni più attente alla lotta contro gli oligopoli, le concentrazioni, e quelle meno favorevoli al principio stesso dell'antitrust, e più sensibili al libero dispiegarsi delle forze di mercato. Davvero, non è proprio il caso di evocare da una parte Ernesto Rossi, o, sull'altro versante, von Hayek piuttosto che Bruno Leoni.
La partita che si è giocata ieri non merita tanto onore: molto semplicemente, è accaduto che un'Autorità di garanzia dedita da molto tempo a garantire esclusivamente se stessa e molto meno l'applicazione delle leggi (in questo caso, della sua stessa legge istitutiva), sentendo che questo era ciò che i potenti le chiedevano, ha dato il suo avallo alla conservazione dello status quo.
E' in corso, nel paese, una grande operazione di restaurazione: ne sono espressione tanto la salvaguardia, con il rilancio proporzionalistico in atto, dell'attuale bipolarismo politico a 40 partiti, quanto la salvaguardia, con la decisione di ieri, dell'attuale bipolarismo televisivo. E anche i protagonisti, i padroni dei due Poli politici e televisivi coincidono; stanno solo mutando i rapporti di forza: si va sfasciando il fascio dell'Ulivo, e si va arricchendo di nuove fascine il fascio del Polo. Ma all'uno e l'altro fascio, come l'iconografia più tradizionale impone, resta ben legata la scure Raiset".