Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:
Roma, 28 giugno 2000
"Troppo tardi. Dopo aver sparato ad alzo zero contro il nostro referendum per una legislazione flessibile ed europea sul mercato del lavoro, appiattendosi in questo modo sul conservatorismo sindacale, la sinistra italiana trova solo oggi - a babbo morto - il coraggio di dire la verità: lo Statuto dei Lavoratori, e in particolare l'articolo 18, frenano lo sviluppo e l'occupazione. Lo fa con le proposte, non nuove per altro, del diessino Morando e con le parole nette del Prof. Spaventa, pur dal pulpito della Presidenza Consob.
Abbiamo denunciato per mesi la necessità di cancellare dal nostro ordinamento questa norma regressiva, che garantisce oltre il necessario e il ragionevole pochi e penalizza i lavoratori più deboli, giovani, donne, lavoratori in nero e disoccupati.
Persa l'occasione referendaria i pronunciamenti di oggi rischiano di essere solo il tentativo di scaricarsi la coscienza. La sinistra italiana poteva scegliere un mese fa la modernità delle riforme liberali: ha invece scelto la conservazione neocorporativa.
Ma poco di buono c'è da spettarsi per l'economia e l'occupazione italiane anche dal Polo che si vorrebbe trionfante, se anche dentro Forza Italia, lo dimostra l'iniziativa di Martusciello e Rosso, si fa sempre più forte il richiamo post democristiano alla dottrina sociale della Chiesa e l'asse privilegiato con la Cisl di D'Antoni".