Ma si estenda l'antiproibizionismo sulle cure ai tossicodipendentiRoma, 3 luglio 2000
Dichiarazione di Carmelo Palma, Consigliere Regionale del Piemonte:
"Prendiamo atto dell'impegno del Ministro della Sanità Veronesi ad agevolare il ricorso alle cure palliative e a liberare la scienza e la medicina dal tabù del proibizionismo verso cure che comportino l'utilizzo di sostanze 'stupefacenti'. Se davvero ciò avvenisse l'Italia potrebbe diventare, anche in questo, più europea, facendo ammenda della vergogna di condannare al dolore quanti sono già costretti a convivere con malattie inguaribili e incurabili.
Ma quando questo avvenisse, sarebbe giusto che coerentemente si aprissero anche spazi di utilizzo della morfina e degli oppiacei in genere nella cura delle tossicodipendenze, come avviene, con risultati indiscutibilmente positivi, nella Confederazione Elvetica e come ci si appresta a fare, con esperienze pilota, anche in altri paesi dell'UE come la Spagna e la Germania.
Se davvero si 'laicizzano' le cure, e si supera il fanatismo antiscientifico che impedisce di valutare l'efficacia dei trattamenti senza schermi di tipo moralistico e religioso, sarebbe giusto che la portata di questa riforma non fossero ristretta al campo delle cure palliative, ma fosse allargata anche a quelli in cui, in modo del tutto scientifico, alcune sostanze proibite dovrebbero trovare una valida applicazione.
Non si tratterebbe, in tal caso, di imporre una 'rivoluzione' antiproibizionista del mercato delle sostanze illegali (che continua, peraltro, ad essere comunque l'unica cura possibile per una società condannata ad essere devastata, prima che dalla 'droga', dal sistema di corruzione e di profitti illegali che la droga proibita porta con sé); si tratterebbe semplicemente di legalizzare per i tossicodipendenti cure che possono funzionare tanto a fini preventivi quanto a fini terapeutici".