Roma, 12 luglio 2000 - Si è appena conclusa la Commissione giustizia del Senato. Il Sen. Pietro Milio considera del tutto insufficienti ma anche viziate da dubbi di legalità le misure illustrate dal Ministro Fassino relativamente a due punti in particolare: la proposta di espulsione degli stranieri come alternativa al carcere e l'aumento dei tempi della liberazione anticipata (da 45 a 60 giorni) solo a discrezione del magistrato. Sono proposte che non risolvono il problema del sovraffollamento e che anzi rischiano di creare ulteriori tensioni nelle carceri.
Non si capisce la ragione della disparità che si vorrebbe introdurre tra reclusi italiani e non italiani consentendo solo a questi ultimi di poter tornare a casa in alternativa al carcere. Una misura criminogena che rischia di produrre recidiva da parte di extracomunitari Mi sono recato proprio ieri in visita al carcere femminile di Rebibbia e l'ipotesi di una simile proposta creava grande tensione tra le detenute italiane e quelle straniere.
Né si capisce perché, se la mancata concessione di benefici come la liberazione anticipata dipende anche dall'eccessivo carico di lavoro dei magistrati, si pensi di "agevolarne" la concessione proprio aggravando ulteriormente i magistrati di sorveglianza di ulteriori valutazioni.
Ho l'impressione che il Governo in maniera machiavellica cerchi di evitare di risolvere la drammatica situazione delle carceri italiane e che per questo si ostini ad ignorare proposte semplici come quelle che ho avanzato per un indulto generalizzato di tre anni, per un aumento da 45 giorni a 60 della liberazione anticipata senza esclusioni e in via automatica riporterebbero non solo la situazione delle carceri ma anche l'amministrazione dei benefici ad una situazione di normalità e di legalità.
Il Sen. Pietro Milio continua il monitoraggio delle carceri italiane e ha presentato oggi un'interrogazione sulla situazione delle carceri in Toscana per denunciare il sovraffollamento nel carcere di Pisa dove vi è una capienza di 250 posti e vi sono 305 detenuti e la mancanza di agenti: ne servirebbero 40 in più; a Porto Azzurro vi sono quasi 100 detenuti in più rispetto la capienza massima di cui il 25% non italiani; nel carcere di Sollicciano, vi è una capienza di 600 posti con 1001 detenuti, di cui il 60% sono stranieri detenuti la maggior parte per reati legati alla droga con una carenza di personale sanitario.