Roma, 24 luglio 1999"Solamente il 10% degli italiani ritiene di essere più o meno informato sui contenti dei referendum radicali. Una buona maggioranza è nelle condizioni di Bruno Vespa, che non sa nemmeno che esistano, come anche recenti suoi articoli dimostrano. Poiché stanno giungendo a 10 milioni di cittadini, in questi giorni, lettere e stampati sull'argomento, e Radio Radicale ormai da anni li illustra, è evidente che l'informazione, pubblica e privata, audiovisiva e stampata, equivale a zero, come in altre forme di regime non democratico è accaduto e accade.
In quelle altre forme di regime questo "zero" di conoscenza è un prodotto delle leggi vigenti. In Italia, no. Ma la magistratura italiana, da decenni, e sempre più, rifiuta ad libitum di applicare e tutelare le leggi, specie se democratiche e civili. La procura della Repubblica di Roma, in particolare e sul tema dei diritti all'informazione e alla tutela del bene primario dell'immagine e dell'identità, garantisce l'impunità, cioè la sostanziale legalizzazione del sistema a delinquere contro la Costituzione e la democrazia.
Per un queste condizioni noi riusciremo a raccogliere le firme necessarie per convocare i referendum: dinanzi ad un tale "sistema" avere la forza di disobbedire è un obbligo d'onore, di dignità, di libertà."