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Partito Radicale Rinascimento - 17 agosto 2000
PENA DI MORTE: LA COSTA D'AVORIO L'HA ABOLITA.
SERGIO D'ELIA, SEGRETARIO DI NESSUNO TOCCHI CAINO: "FINALMENTE UN SEGNALE POSITIVO DAL CONTINENTE AFRICANO".

Roma, 17 agosto 2000

Con la promulgazione il 1 agosto scorso della nuova Costituzione, la Costa d'Avorio ha formalmente abolito la pena di morte, presente nei codici sin dall'Indipendenza dalla Francia nel 1960, ma mai eseguita. Infatti, l'art 2 della nuova Costituzione, approvata con un referendum il 23 e 24 luglio scorsi che aveva visto la partecipazione del 56% degli oltre 5 milioni di ivoriani aventi diritto al voto e l'86% dei 'si', stabilisce: "Ogni sanzione tendente alla privazione della vita umana, è interdetta".

Prima dell'abolizione, in Costa d'Avorio, omicidio, tradimento e diserzione erano considerati crimini capitali. La fucilazione era il metodo di esecuzione, e i detenuti nel braccio della morte erano una dozzina, le condanne a morte nel '99 erano state sei.

Con l'abolizione in Costa d'Avorio, i paesi totalmente abolizionisti sono divenuti 74, gli abolizionisti per crimini ordinari 14, gli abolizionisti de facto 27, quelli impegnati ad abolirla in quanto membri del Consiglio d'Europa 2, quelli che stanno attuando una moratoria delle esecuzioni 3, i mantenitori 75.

"Un altro passo avanti verso l'abolizione è stato compiuto", ha dichiarato Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino. "Ed è un passo importante perchè è stato compiuto in Africa, il continente dove ritorni indietro verso la reintroduzione o la ripresa delle esecuzioni sono stati registrati negli ultimi anni, soprattutto a seguito di guerre civili o colpi di stato. Questo, invece, è l'unico caso in cui, dopo un colpo di stato, la pena di morte viene abolita". "L'Italia e l'Unione Europea, ha concluso D'Elia, si facciano forti di questo successo per riproporre all'Assemblea Generale dell'Onu la risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni presentata e poi indecorosamente ritirata lo scorso novembre".

Il referendum del 23 e 24 luglio è stato il primo passo verso la transizione ad un governo civile dopo il colpo di stato militare del dicembre scorso, il primo nel paese, che aveva portato al potere il generale Robert Guei, uno dei più strenui sostenitori del referendum costituzionale. La giunta militare ha programmato le elezioni presidenziali per il 17 settembre, quelle politiche per il 29 ottobre e le municipali per il 19 novembre.

Fra le previsioni della nuova costituzione, oltre all'abolizione della pena di morte, ci sono la garanzia di immunità per gli autori del colpo di Stato del dicembre scorso, l'abbassamento dell'età di voto da 21 a 18 anni, l'interdizione delle mutilazioni genitali ed altri diritti politici e civili.

Nessuno tocchi Caino, tel. 06/68979202 - 0335/6153305

 
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