Roma, 22 agosto 2000- "Come in uno squallido calcio-mercato da seconda divisione, il cosiddetto centro-sinistra continua a secernere bufale e incubi, sogni e idiozie, Bertinotti e/o perfino Bonino, Di Pietro e/o Fazio-Bazoli, Bassolino o un qualsiasi minutante della Segreteria di Stato, o organizzatore del Giubileo-Giovani. I due candidati per la loro nomination, invece, ci sono di già: Amato e Rutelli. Dei due, l'uno dovrà necessariamente perdere la nomination e l'altro le elezioni, se si avanti (o piuttosto indietro) così.
Il problema vero è che Bertinotti, Cossutta, Castagnetti ed similia hanno già scelto anche loro il vero erede di regime: Silvio Berlusconi, supremo garante partitocratico e antipopolare, cattolico della componente Fanfani-Almirante, autore di un nuovo fascio di partiti e corporazioni varie. Se vince lui, infatti, la loro vita sarà di nuovo assicurata almeno per un lustro grazie alla Tremonti-Urbani o al mattarellum-bis. Gli altri, i loro "vicini", li conoscono troppo bene per fidarsi; Berlusconi no. Se ne accorgeranno.
Di contro, c'è non solamente da confermare ma da raddoppiare i risultati radicali delle europee. Compito difficilissimo, certo. Ma pur sempre meno che cavar sangue buono da rape imputridite".