1 SETTEMBRE 2000On. Cappato, da cosa nasce l'idea di svolgere questo esperimento di "cyberdemocrazia"? Dalla reale volontà di avvicinarsi all'ideale della democrazia diretta o dall'esigenza di maggiore spazio sui media?
La democrazia diretta non è un'ideale, ma una pratica concreta, soprattutto per chi ha alle spalle 25 anni di lotte referendarie. Coinvolgere direttamente i cittadini è anche una tecnologia, che ci siamo via via inventati negli anni, con i tavoli per strada, con gli scioperi della fame, con Radio radicale, con le denunce e i riconoscimenti costituzionali dei comitati promotori. Tutta roba molto concreta, come concreta è Internet. Noi stiamo semplicemente usando internet per la vita del nostro partito, per realizzare obiettivi politici di liberazione dell'individuo, del lavoro, dell'impresa, contro i proibizionismi statalisti e clericali. Abbiamo anche presentato proposte di legge che consentirebbero di realizzare referendum e proposte di legge d'iniziativa popolare anche via internet. La strada sarà lunga, visto che per ora in Italia non c'è nemmeno il voto elettronico. Per quanto riguarda lo spazio sui media, vi rimando alle nostre documentate denunce penali sull'ostracismo contro i radicali. E' un riflesso
, ormai, che non riguarda solo i media tradizionali. Pensate che persino il vostro sito divide la politica tra centrodestra, centrosinistra e autonomismo. Sono proprio curioso di vedere dove ficcherete quest'intervista.
Ma non avete paura che si facciano eleggere anche degli "infiltrati", dei "sabotatori", o comunque delle persone tendenzialmente ostili alle battaglie storiche dei Radicali?
E' un rischio. Noi ci siamo attrezzati sia con sistemi di sicurezza e di verifica, sia adottando procedure molto simili a quelle seguite dall'ICANN, l'organismo internazionale di gestione della rete che sta effettuando le prime votazioni planetarie per eleggere il proprio Board.
Ci faccia qualche anticipazione: quali saranno i requisiti per potersi candidare? E come prevedete andrà a finire?
Voteremo le regole elettorali alla prossima riunione del Comitato dei radicali, dall'8 al 10 settembre. Finora sul sito HYPERLINK "http://www.radicali.it" www.radicali.it si sono registrate 2.600 persone. Credo che siano ancora molto poche, in un Paese che pare destinato a dover scegliere tra due o tre schieramenti proibizionisti, proporzionalisti "antiamericani", antiliberisti, antireferendari e filoclericali. Il problema è politico, molto più che "tecnologico" o "sperimentale". Il voto online può servire se ci aiuterà a coinvolgere persone che hanno voglia di darsi da fare sugli obiettivi di rivoluzione liberale. Oltre ai 25 eletti online e ai 47 membri attuali, sorteggeremo anche 25 persone tra iscritti e sostenitori degli ultimi 5 anni, gente che magari non si è mai organizzata per farsi eleggere in organismi interni, e che proprio per questo potrebbe dare un contributo di novità. E' presto quindi per sapere come andrà a finire. Il voto online può diventare la caricatura della democrazia oppure uno st
rumento di aggregazione formidabile. E' una questione di numeri...e di idee, soprattutto da parte di quelli che navigheranno su radicali.it.