Roma, 8 settembre 2000Leggo che: " Anche all'Onu, Sinistra con due candidati".
Se esiste una sola persona munita di senno e di onestà intellettuale che di questo voglia occuparsi, la sfido a sostenere che - come è pur stato stampato - Emma Bonino sia "candidata della sinistra" (come lo fu e lo è l'Arlacchi); e non - semmai- candidata del buon senso e della moralità civile e politica, nell'interesse dell'Onu, dei rifugiati, dell'Europa e dell'Italia.
Se il Capo del Governo italiano (oggi, così come ieri fece il suo predecessore Silvio Berlusconi, in condizioni forse ancora più difficili) sostiene questa candidatura, lo fa, e gliene rendiamo merito, servendo ragioni forti e nobili, non di parte: ragioni che già Giulio Tremonti ha oggi subito evocato.
I radicali, certo, sono fieri di poter dalla loro storia veder trarre una ipotesi che ne onora anche il presente . Emma Bonino, intanto, più che mai, conduce la sua e nostra battaglia politica e ideale, come in queste stesse ore, all'Hotel Ergife, sarà nuovamente ribadito e comprovato.
Emma non è certo moralmente, politicamente, umanamente disoccupata, e conduce con determinazione la sua e nostra lotta: italiana, europea, transnazionale. La prospettiva di dover tornare ad assumere un incarico di straordinario valore è quella di un servizio cui le stesse ragioni del suo movimento radicale e le straordinarie, provate sue capacità personali, la destinano a preferenza di altri conosciuti candidati.
Vedremo ora se la "sinistra" e "la stampa" vorranno fare ostacolo a quanto di singolarmente positivo l'Italia, attraverso il Presidente Amato, starebbe tentando di fornire all'ONU, e ai diritti umani, all'immagine del Paese.