Su www. radicali.it il dossier sul comportamento dei mezzi di informazione nel periodo compreso tra il 22 maggio e il 31 agosto. Necessità di una immediata riparazione alla gravissima violazione, tuttora in pieno corso, delle normative vigenti e del diritto dei cittadini ad essere informati.Roma, 13 settembre 2000 - Questa mattina, Daniele Capezzone e Marco Cappato hanno trasmesso ai direttori di rete e di testata di Rai, Mediaset e Telemontecarlo (Gad Lerner -Tg1- Clemente Mimun -Tg2-, Antonino Rizzo Nervo -Tg3-, Emilio Fede -Tg4-, Enrico Mentana -Tg5-, Paolo Liguori -Studio Aperto-, Ivano Santovincenzo -Tmc news-, Maurizio Beretta -Rai1-, Carlo Freccero -Rai2-, Francesco Pinto -Rai3-, Vittorio Giovannelli -Rete4-, Giorgio Gori -Canale5-, Roberto Giovalli -Italia1-, Sonia Raule -Telemontecarlo-) un dossier relativo al comportamento dei mezzi di informazione nei confronti del movimento radicale e della Lista Bonino nel periodo compreso tra il 22 maggio e il 31 agosto scorsi.
Si è trattato di cento giorni nei quali, a fronte del "vuoto" politico complessivo, si è invece registrato un vero e proprio "pieno" di iniziativa politica radicale: il dibattito post-referendario; le reiterate iniziative sulle carceri; il seminario di Soriano e la successiva riunione del Comitato di coordinamento di fine luglio; il dibattito sul partito in rete e il lancio dell'iniziativa "io voto on line"; il coinvolgimento di oltre 200 parlamentari italiani nella difesa del Partito Radicale transnazionale dall'aggressione russa alle Nazioni Unite; i reiterati interventi su clonazione e bioetica, sulla Giornata mondiale della gioventù, sulla beatificazione di Pio IX; il preannuncio delle iniziative del XX settembre
A fronte di tutto questo (in palese violazione della legge 103 del 1975 e della successiva legge Mammì -oltre che, per ciò che riguarda in particolare la Rai, della Convenzione, del Contratto di servizio, e di innumerevoli delibere della Commissione detta "di vigilanza"-), in quei cento giorni, l'intero sistema radiotelevisivo pubblico e privato ha sistematicamente provveduto a impedire che i cittadini italiani potessero conoscere, e quindi giudicare, le iniziative e le posizioni dei radicali.
I due esponenti radicali hanno quindi chiesto a ciascun direttore un incontro immediato affinché si dia con assoluta urgenza riparazione alla violazione, tuttora in pieno corso, delle normative vigenti e del diritto dei cittadini ad essere informati.
L'intero dossier, con i dati e le cifre dell'azzeramento radicale su tutte le reti e su tutti i tg, è disponibile sul sito Internet www. radicali.it