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Partito Radicale Rinascimento - 16 settembre 2000
PANNELLA RISPONDE A DON GIANNI BAGET BOZZO. HA TROVATO LA SUA COLLOCAZIONE: CAPPELLANO DI UMBERTO BOSSI E DEL CARDINALE RUFFO, NON DEL CARDINALE BIFFI.
ATTACCARE SUL PIANO DEL COSTUME RUTELLI E' UN'INFAMIA. MI AUGURO CHE DEBBA RENDERNE CONTO ALLA GIUSTIZIA

Intervenendo a Radio Radicale e commentando l'intervista a "La Repubblica" di Gianni Baget Bozzo, Marco Pannella ha tra l'altro affermato:

Roma, 16 settembre 2000 - "Dopo aver tentato di essere il cappellano del potere con Tambroni, e dopo essere stato il cappellano di Bettino Craxi (non perché Craxi lo amasse o lo avesse nominato cappellano, ma perché con il suo zelo lo era divenuto), adesso finalmente Gianni Baget Bozzo ha trovato la sua collocazione: cappellano del potente Umberto Bossi e del cardinale Ruffo, non del cardinale Biffi.

Cosa dice questo prete erudito ma umanamente incolto, ignorante, quasi analfabeta? Egli cerca di offendere, di attaccare Rutelli. Che cosa gli rimprovera? Essendo stato radicale, di essere, sul piano del costume, bisex, e, sempre sul piano del costume, di essere divenuto cattolico. Quindi l'essere cattolico come costume, e l'essere bisex come costume.

Io, se fossi al posto di Francesco Rutelli, al quale esprimo in questo caso tutta la mia solidarietà, coglierei l'occasione per querelare questo cappellano del cardinale Ruffo. A questo punto, credo che sia lecito attendersi una querela, in modo che questo personaggio risponda delle sue parole.

'Disinvoltura dei costumi': io credo che, se c'è una persona che sul piano dei costumi è assolutamente non criticabile, è proprio Francesco Rutelli. Qui viene fuori l'incolto, erudito magari, ma ignorante ed analfabeta.

Io posso semplicemente dire che Baget Bozzo, in questa occasione come in altre, costituisce davvero ormai una profonda unità, una coppia politica, sociale, culturale ed umana straordinaria con Umberto Bossi. Lui è un cappellano che adora in genere lo scontro feroce, che si eccita all'odore del sangue, della polvere e del fango, e cerca sempre di vivere lo scontro civile, politico, culturale e morale appunto come il cappellano di una rivolta plebea per la difesa del potere del re. Lo stesso Berlusconi non gli bastava. E penso che Berlusconi, nel suo cinismo, prima o poi lascerà cadere in quel fango, in quella polvere e in quel sangue questo cappellano degli estremismi, prediletti soprattutto quando riescono ad unire trono, altare e plebe: proprio di questo è sempre più chiaramente cappellano Gianni Baget Bozzo.

Quanto alla fede, alla speranza e alla carità: esistono persone che sono fanatiche e quindi non hanno fede (il fanatismo e' una carenza, non un supplemento di fede). Baget Bozzo non ha sicuramente speranza, tutto quello che fa è disperato; e, anche quanto a carità, ho proprio l'impressione che abbiamo davanti semplicemente la ferocia del disperato senza fede".

 
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