Roma, 2 novembre 2000. Domani il Consiglio dei ministri affronterà il piano di attuazione della riforma dei cicli scolastici predisposto dal ministro della P.I. Tullio De Mauro, i cui contenuti sono stati anticipati dai giornali nei giorni scorsi. In proposito Lorenzo Strik Lievers, capogruppo per la Lista Bonino al Consiglio regionale della Lombardia (e già, come parlamentare radicale, membro delle commissioni istruzioni di Senato e Camera), ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Parliamoci chiaro. La riforma dei cicli approvata a suo tempo dal Parlamento lascia profondamente insoddisfatti, ma per molti versi è una scatola vuota. A riempirla, a determinare quale scuola deve uscirne sarà il piano di attuazione su cui il Governo delibera domani. Ebbene, le anticipazioni pubblicate dalla stampa prefigurano una scelta gravissima. Si immagina di mandare a insegnare nelle attuali elementari, dalla terza in avanti, i professori di scuola media che sono preparati per e abituati a trattare non con i bambini ma con gli adolescenti, e a insegnare in un'ottica tutta diversa da quella che serve a quel livello. Questo non significa realizzare la continuità fra le elementari e le medie attuali, ma - né più né meno - distruggere la scuola elementare; oltretutto mettendo i bambini a contatto con insegnanti che vivrebbero con frustrazione un simile cambio di funzione. Non basta. Sembra che - contro le stesse indicazioni della legge - si pensi di ridurre ai tre soli ultimi anni la precisa artico
lazione in indirizzi distinti delle scuole superiori, facendo dei primi due un prolungamento della scuola media. Insomma: si annienterebbero anche i licei.
Non sarebbe una "riforma", ma un ciclone che travolgerebbe quel poco o molto che ancora funziona della scuola italiana. Una catastrofe destinata a pesare in modo incalcolabile sul futuro della nostra società. Nel governo esistono persone con senso di responsabilità e buon senso. C'è da auspicare che vogliano e sappiano evitare questo disastro. Se così non fosse, se il governo dovesse adottare - con i poteri che la legge gli ha delegato - un simile disegno perverso, c'è davvero da auspicare che il primo atto della nuova legislatura sia di bloccarne l'attuazione."