Roma, 3 novembre 2000. Commentando le decisioni del Consiglio dei ministri, Lorenzo Strik Lievers, capogruppo radicale al Consiglio regionale della Lombardia, già membro delle commissioni istruzione di Senato e Camera, ha dichiarato:" Se è vero che la qualità di una scuola è data in primo luogo dagli insegnanti, il cuore, il nodo della riforma sta nella scelta di come si impiegano gli insegnanti attuali. Il ministro e i suoi consulenti sanno o no che richiede tutt'altro atteggiamento e tutt'altre competenze insegnare ai bambini di otto anni o ai ragazzi di dodici? Hanno presente, insomma, che un bambino è diverso da un adolescente e ha altri bisogni?
Decidere di mandare i docenti di scuola media a svolgere un'attività per cui sono necessariamente impreparati, cioè insegnare in terza e quarta elementare, significa calpestare le più ovvie esigenze pedagogico-didattiche, umiliare la professionalità degli insegnanti, sia elementari che medi, promuovere il degrado della scuola.
Altro che utile continuità fra scuola elementare e scuola media! E' come se, per realizzare la "continuità" nelle portate di un pasto, si mettesse il formaggio grana nel caffè.
La parola, ora, al parlamento. O se no, agli elettori. Si è ancora in tempo a bloccare una riforma dissennata prima che i danni siano irreparabili."