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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 6 novembre 2000
Intervista a Marco Pannella, "Libero" del 5/11/00 pagina 5
Di Giancristiano Desiderio

Intervista con il leader radicale che parla delle possibili scelte in vista delle elezioni

AVVERSARI DI QUESTI DUE POLI

Pannella: però potremmo allearci per entrare in Parlamento

Roma. Marco Pannella è Marco Pannella e ogni presentazione appare superflua. Due parole, però, di introduzione, prima di lasciare il lettore alle risposte "fuori dal coro" di Pannella, vanno scritte. Il leader storico, l'anima dei radicali italiani, ieri era a Roma in Campo de' Fiori per una manifestazione sotto quella statua severa e -dipende dalla luce e dalle ombre del giorno e della notte- a volte inquietante dell'uomo che è passato alla storia come il simbolo italiano del "libero pensiero": Giordano Bruno.

"Oggi, come nel 1974, nel 1984, nel 1994 -ci dice Pannella- siamo avversari di questo centrosinistra, e di questo centrodestra, innanzitutto perché troppo simili e compari". Anche se tra questi due "compari" le Liste radicali Emma Bonino dovranno scegliere con chi allearsi e "potrebbero tentare o stipulare accordi con chicchessia alla sola condizione evidentemente pregiudiziale di "esserci"". L'obiettivo è chiaro: essere presenti in Parlamento. Con chi?

I RADICALI ANDRANNO DA SOLI ALLE ELEZIONI?

"Al proporzionale, per una delle tre schede che gli elettori potranno usare alle prossime elezioni, certamente si. La nostra presenza in Parlamento costituirà una sorta di polizza di assicurazione anche per gli elettori dell'Ulivo e della casa delle Libertà che per esperienza sanno bene quanto i due poli siano tentati di essere, e spesso siano, ammucchiati e complici a favore del comune sistema partitocratico mentre sanno che i radicali, Emma Bonino, sono per la grande riforma "americana", bipartitica, presidenzialista, federalista, liberista e laico-liberale, antipartitocratica e antisindacatocratica".

E NEL MAGGIORITARIO FARETE ALLEANZE?

"Per risponderle è necessaria una premessa che è anche un'informazione.

Dal 1 al 6 dicembre si terranno le prime elezioni on-line di un organo dirigente di un Partito, o di una parte, aperte a tutti gli elettori. Prima ancora sarà sorteggiata un'altra quota di componenti del Comitato di Coordinamento dei radicali. Altra quota sarà cooptata. Passeremo quindi ad un "allargamento" dell'attuale Comitato del quale Marco Cappato è Coordinatore, e della cui Direzione facciamo parte sia Emma Bonino sia io, che lo porterà dagli attuali 48 membri a oltre 120 componenti. Il Comitato così "allargato" o rifondato dovrà affrontare sia i grandi e appassionanti temi delle regole, procedure, strutture, in una parola dello Statuto, sia della gestione politica di questo soggetto politico radicale italiano. Da qui ad allora, non possiamo certo restare inerti in attesa di fronte (e molto spesso "contro"!) una attualità politica incalzante. Ma per mio conto ho scelto di ritardare (per quanto possibile senza pregiudicare la possibilità stessa di operare in questa delicatissima vigilia pre-elettorale

) il maturare delle nostre scelte e le mie personali previsioni.

Ma quel che sicuramente posso dire è che le Liste radicali Emma Bonino potrebbero, tecnicamente e politicamente, tentare o stipulare accordi con chicchessia alla sola condizione evidentemente pregiudiziale di "esserci". Organizzativamente e nei sondaggi. E' quindi questo, per ora, il nostro impegno, difficilissimo, con una maggioranza e una opposizione che insieme costituiscono un bel fascio di regime, intollerante e oligarchico; e hanno insieme tradizionalmente (sin da quando si chiamavano DC e PCI) eretto una sorta di muro di sicurezza contro il pericolo radicale, condannandolo all'ostracismo".

IL GIRASOLE, L'UNIONE TRA VERDI, SDI E RADICALI, SI FARA'?

"Se il Sole verso il quale gira sarà obbligatoriamente quello dell'ormai tramontato vecchio Ulivo, mi parrebbe proprio improbabile".

QUANDO RUTELLI E' "SCESO" LEI FU SEVERO. DISSE: "CONTRO BERLUSCONI DURERA' SOLO UNA SETTIMANA". CONFERMA?

"No. Non dissi questo. Dissi: Rutelli potrebbe anche, nel mezzo della campagna elettorale, superare Berlusconi. In tal caso è probabile che sarà subito fatto fuori dalla violenza e dalle violenze, dagli inganni del suo concorrente, dalla sua "forza di fuoco". Mi riferivo in quel momento ai due candidati che conosco entrambi bene. Quanto ai due schieramenti: il centrosinistra è lo "sfascio" del blocco sociale oggi conservatore che ha dominato per ottanta anni l'Italia, ben più che un possibile "fascio" di forze nuove riformatrici e alternative. Il probabile che scorgo sta nel "mezzo": un fascio erede (e non alternativa) dello sfascio. Con la partitocrazia che così' si rafforza e inradica ulteriormente. Contro questo, siamo e lottiamo noi radicali. Oggi, come nel 1974, nel 1984, nel 1994, siamo avversari di questo centrosinistra, e di questo centrodestra, innanzitutto perché troppo simili e compari. D'Alema e Bossi, PPI e Buttiglione, sono loro che hanno conquistato Berlusconi; e noi e abbiamo invece perso q

uello del 1993 /94. Con loro, egli è divenuto il più ricco d'Italia e sta balzando quasi al vertice di quelli più ricchi del mondo. Si illudevano, questo davvero secondo cultura e tradizione comunista, di comprare, corrompendolo, il borghese e il capitalista senza scrupoli, e così di neutralizzarlo. D'Alema è stato il più segnato da questa eredità culturale: in convergenza con Scalfaro ha " sfilato" all'avversario Bossi, Dini, Buttiglione, Mastella, Abete e compagni. mentre gli offriva il sostegno per la Fininvest "patrimonio nazionale". Ma Berlusconi ha presto imparato la lezione e da maestro - a sua volta - dello stesso gioco lo ha ridotto in brache di tela. Alla base dell'Italia della corruzione c'è la concezione pubblicistica e statalistica dei partiti, delle funzioni e delle mediazioni sociali, propria della sinistra ma anche della destra corporativistica e dello Stato etico. Quindi la sinistra ha un bel gridare contro i conflitti di interesse dell'avversario-compare. E' la vecchia scena del ladro inseg

uito che grida "al ladro" indicando gli inseguitori. Tra parentesi: gli inseguitori, in genere , sono i radicali. E la gente che ci casca .".

EPPURE BERLUSCONI RIFIUTA, PER ORA, IL CONFRONTO IN TV.

"Dal suo punto di vista ha ragione: Berlusconi è bravissimo negli spot, nei monologhi, nei "dibattiti" con una propria "spalla", nelle interviste con intervistatori scendiletto di RAISET , nei discorsi da leggere. Francesco Rutelli non sarebbe per lui un contraddittore di tutto riposo. Il "rischio d'impresa", con lui, non sarebbe enorme, ma ci sarebbe certamente. E il mio cavaliere ama giocare soprattutto sul sicuro, da bravo capitalista italiano".

FAREBBE IL MINISTRO DEL POLO PER GARANTIRE LO SPIRITO LAICO DELLA COALIZIONE?

"Nel 1994 eravamo, anche politicamente, molto amici. Nei giorni immediatamente successivi alla vittoria egli completò questa amicizia passando ufficialmente e con durezza alla nostra "riforma americana" liberale, bipartitica, federalista, liberista. Qualche giorno dopo fece eleggere la Pivetti, non la Bonino, a Presidente della Camera. Costituì un governo che per molti versi fece pena. A noi, in extremis, "offrì", in alternativa, la ricerca scientifica o i beni culturali. Parlammo in quei giorni della Commissione di Bruxelles. Sei mesi dopo aveva scelto, per quell'incarico, Giorgio Napolitano. Pochi minuti prima di conferirglielo ufficialmente, quando di già Napolitano stava entrando a Palazzo Chigi per riceverne comunicazione, riuscii a convincerlo che la misura era davvero colma. Dirottò Napolitano a Montecitorio, e accettò Emma, che era all'Onu e che credeva che il nostro candidato fossi io. Direi che, per noi, con il Polo o con l'Ulivo o con Di Pietro o D'Antoni, ci debba essere il "ticket" x-Bonino. Qu

anto a garantire lo "spirito laico della coalizione", quale oggi si presenta, non basterebbero nemmeno De Gasperi o Giovanni XXIII. Nemmeno il buon Silvio, apprendista stregone Noi potremmo tentarci, se gli alleati tornassero a sbarcare e a liberale i popoli italiani, cispadani compresi".

DOPO LA POLEMICA AMATO-DILIBERTO, RUTELLI HA DETTO CHE "E' FALSO CHE IN ITALIA I COMUNISTI ABBIANO MAI MINACCIATO LA DEMOCRAZIA". RUTELLI, INOLTRE, CERCA UN ACCORDO ANCHE CON RIFONDAZIONE E CON DI PIETRO. IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI?

"In qualche caso il fine rende scemi. Perché mai negare quello che perfino Berlinguer a Veltroni ormai i leader comunisti e post-comunisti hanno ammesso e quasi proclamato? Se nel 1948 vinceva Togliatti il nostro destino era quello della Romania, o al massimo quello della Grecia di quegli anni. Addio Nato e l'Europa! "

LA CASA DELLE LIBERTA' E' UGUALE AL POLO DEL '94?

"E' più uguale alla Lega del '94, o alla DC e il MSI dal tandem Fanfani-Almirante".

IL CENTROSINISTRA GRIDA ALLO SCANDALO DEL CONFLITTO DI INTERESSI DI BERLUSCONI, MA NON FA NULLA PER RISOLVERLO.

"Il "centro-sinistra" è l'erede della mafia partitocratica vincente, dei corleonesi vincenti contro i palermitani del Caf; così come quelli della Casa delle Libertà lo sarebbero del centrosinistra".

LO RISOLVERA' BERLUSCONI SE ANDRA' AL GOVERNO?

"Sì: non ci sarebbero più "conflitti"; resterebbero solo - sovrani- gli interessi, di destra, di centro e di sinistra".

SE NON FOSSE MARCO PANNELLA MA UN COMUNE CITTADINO, CHI VOTEREBBE BERLUSCONI O RUTELLI?

"Se non potessi votare Bonino, mi pare probabile che mi asterrei, come la maggior parte dei comuni cittadini, vittime sempre più di nausee, di rassegnazioni e di rabbie, di subalternità al potere, di se stessi oltre che del potere corrotto e corruttore".

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