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Partito Radicale Rinascimento - 19 dicembre 2000
Per www. radicali.it Marco Pannella ha scritto il seguente articolo che compare ora online

Roma, 19 dicembre 2000

PANNELLA: CON LA "BOMBA MADONNINA" E RIPRESO L'ULTIMO ATTO DELLA TRAGICOMMEDIA DEL GOLPISMO DI STATO.

BERLUSCONI E D'ALEMA" SONO " ANDREOTTI E BERLINGUER. MA A CHI SONO ASSEGNATE ORA LA PARTE DI ALDO MORO E QUELLA DI FRANCESCO COSSIGA?

I RADICALI NEL 1980 MANDARONO ALL'ARIA, ALL'ULTIMO SECONDO, IL GOLPE QUASI RIUSCITO "PCI, P2, P. SCALFARI, P.COSSIGA".

ADESSO TORNEREMO A PROVARCI.

MA INTANTO IL SENATORE PELLEGRINO...

La "bomba" del Duomo è esplosa esattamente come da scenario. E - cioè - esplosa sui mass media d'Italia, urbi et orbi, per preparare e assicurare l'unità nazionale dell'arco costituzionale, l'unità ufficiale, sovversiva, anticostituzionale delle fazioni, per il bene della Patria, contro la criminalità terroristica che minaccia la vita di tutti e di ciascuno, l'unità fra Berlusconi e D'Alema, Romiti e Salvi, D'Antoni e Fini, Ruini e Bertinotti, Bossi e Formigoni, e via disdicendo. Alle prossime elezioni si tratterrà solamente di decidere se la nuova, vecchia, oscena ammucchiata sarà guidata dall'uno o dall'altro, e chi dovrà fare la parte di Moro e quella di Cossiga, se a dirigere il Minculpop dovrà essere Vespa o Santoro, la RAI-TV/Mediaset Confalonieri o Vita ... Se gli "eredi" di Berlusconi o di De Benedetti, o entrambi insieme. "Eredi" si fa per dire "i delegati", ovviamente.

Il Presidente Giovanni Pellegrino, che ha intuito in questi due ultimi anni molto di quel che gli dicevamo, potrebbe utilmente cercare di comprendere qualcosa anche di quello che è accaduto fra il 1979 e il 1981, quando i radicali, salvando dall'assassinio il giudice D'Urso che, per gran parte del potere doveva, essere assassinato, esattamente come Moro, impedirono l'insediamento del Governo commissariale di PCI, P2, P. Scalfari, P. Cossiga.

Contro il golpe ("mediatico", cioè di violenza e distruzioni non più da guerre convenzionali ma di tipo nucleare e bio-chimiche) che sta riprendendo il suo cammino finale in Italia, occorre urgentemente organizzare e rilanciare gli armati e le armi dell'alternativa nonviolenta, liberale, federalista, democratica, antipartitocratica, della lotta e della Riforma radicale. Lo scontro è di nuovo quello del 1976 /1983, contro uno Stato Fuori Legge, contro questo Stato, con i suoi terrorismi e le sue rapine, espressione dell'oppressione burocratica, fiscale e giurisdizionale, sanitaria e previdenziale, clericale, sindacale e partitica.

Armati di nonviolenza e della storia di giustizia e di libertà del movimento radicale, la nostra vita politica e organizzata è condizionata da una scadenza violenta che va affrontata: quella della raccolta di meno di un milione di firme, quasi impossibile legalmente, per la forza che ha raccolto e depositato oltre 40 milioni di firme autenticate in meno di dieci anni. Senza il successo di questa raccolta una storia politica di quasi mezzo secolo termina. Il Partito e il Comitato radicali lo sanno. Basteranno questa volta il sapere, e la sua moralità?

 
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