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Partito Radicale Rinascimento - 24 febbraio 2001
23 FEBBRAIO: GIORNATA DELLE FORZE ARMATE RUSSE, GIORNATA-ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO CECENO - MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA IN CECENIA A MOSCA. OMISSIS DELLA "REPUBBLICA"

Roma, 24 Febbraio 2001. La manifestazione contro la guerra in Cecenia che si è svolta ieri a Mosca è stata, contrariamente a quanto non precisato sotto la foto pubblicata dal quotidiano La Repubblica a pagina 9, organizzata dal Partito Radicale Transnazionale e dall'Associazione Radicale Antimilitarista (ARA).

Circa 300 persone si sono ritrovate in Piazza Pushkin dove veniva diffuso il requiem di Mozart, slogan contro la guerra in Cecenia e sventolavano bandiere con il simbolo del Partito Radicale Transnazionale con figura di Gandhi. La manifestazione è stata aperta dagli interventi di Anna Zaytseva, tesoriera dell'ARA (Associazione Radicale Antimilitarista), Nikolay Khramov, coordinatore dei radicali russi; Alexandr Tkachenko, direttore del centro PEN russo; Ida Kuklina, secretaria dell'Unione dei Comitati delle madre dei soldati di Russia; Valeria Novodvorskaya, leader dell'Unione Democratica di Russia; Andrey Rodionov, obiettore di coscienza, vice-segretario dell'ARA; Madina Magomadova, presidente dell'organizzazione "Donne di Cecenia"; Boris Stomakhin, rappresentante del Movimento per l'indipendenza della Cecenia; Victor Popkov, militante nonviolento e dei diritti umani. La campagna per l'invio di cartoline "La guerra cecena è una vergogna per il nostro Paese", rivolta al Presidente Putin, è stata lanciata

al termine della manifestazione: nella cartolina viene chiesto al Presidente della Federazione russa di iniziare un negoziato con il President Maskhadov, di consentire una piena libertà di movimento in Cecenia ai giornalisti e alle organizzazioni umanitarie internazionali, di indagare immediatamente sui crimini contro l'umanità ed i crimini di guerra commessi in Cecenia dalla Forze militari russe. Nel suo intervento Andrey Rodionov ha chiesto ai giovani russi di fare atto di obiezione di coscienza anche in risposta alla guerra criminale perseguita dalle Forze armate russe in Cecenia e ha bruciato l'ordine di chiamata ricevuto il giorno precedente. I partecipanti hanno acceso delle candele per ricordare le vittime della deportazione dei Ceceni ordinata da Stalin il 23 Febbraio 1944, per ricordare tutte le vittime cecene del regime sovietico insieme alle vittime di questi ultimi anni.

 
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