Roma, 27 Aprile 2001

"Potevo immaginare che finalmente e specialmente dopo gli eventi di queste ultime ore, il Presidente Ciampi invitasse pubblicamente la RAI pubblica e privata a recedere da quanto tradisce e viola: cioè la Costituzione, la democrazia, la libertà, i diritti umani e civili, la stessa moralità pubblica. Invece dal potere italiano ci viene di nuovo confermata l'ingiunzione di dimetterci dalla dignità della vita civile o da quella del vivere stesso.

Nelle ultime ore con particolare clamore si è proceduto ad una pubblica esecuzione di massa da Stato degli anni trenta delle nostre verità: quelle che riguardano la libertà di vita, la libertà di scienza, la libertà di ubbidire e dar corpo alla legge, alle leggi alla democrazia. Vorrei dire con molta dolcezza anch'io, al Presidente Ciampi, che lo ringraziamo per la dolcezza con la quale sembrerebbe voler procedere, lui, al tentativo di abolizione dei diritti umani civili e politici del popolo italiano, e en passant, per il 13 Maggio, alla strumentale eliminazione politica ed elettorale di noi radicali.

Speriamo che tutto questo non sia frutto colpevole, se non doloso, di un temo tragico equivoco: noi abbiamo sete, fame e urgenza assoluta di legalità, di democrazia, di verità laica e umile verità civile. Lei ha la facoltà e probabilmente l'obbligo di almeno tentare ufficialmente di tornar a far vivere, non fosse che per un "istante", questi valori. E, infine, mi scusi Presidente, una curiosità: ieri sera e notte le è accaduto di aprire una qualsiasi delle televisioni?".

(Luca Coscioni risponderà nella conferenza stampa e nel comizio di questo pomeriggio a Bologna)