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Partito Radicale Centro Radicale - 23 maggio 1951
Tibet/Cina: Accordo in 17 punti

1. Il popolo tibetano si unirà e respingerà le forze d'aggressione dell'imperialismo fuori del Tibet; il popolo tibetano ritornerà in seno alla famiglia della madrepatria: la Repubblica popolare cinese.

2. Il governo locale del Tibet porterà attivamente assistenza all'esercito popolare di liberazione allo scopo di facilitare il suo ingresso in Tibet e di consolidare la difesa nazionale.

3. In accordo con la politica sulle nazionalità inserita nel programma comune della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, il popolo tibetano ha il diritto di esercitare l'autonomia nazionale regionale sotto la direzione unificata del governo popolare centrale.

4. Le autorità centrali non modificheranno il sistema politico esistente in Tibet. Le autorità centrali non modificheranno neppure lo stato giuridico, le funzioni e i poteri del Dalai Lama. I responsabili di diverso rango resteranno, come al solito, al proprio posto.

5. Lo stato giuridico, le funzioni e i poteri del Panchen Erdini (lama) saranno mantenuti.

6. Per stato giuridico, funzioni e poteri del Dalai Lama e del Panchen Erdini (lama) s'intendono lo statuto, le funzioni e i poteri del tredicesimo Dalai Lama e del nono Panchen Erdini (lama), del periodo in cui essi mantenevano relazioni amichevoli.

7. La politica di libertà di fede religiosa, inscritta nel programma comune della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, verrà attuata. Verranno rispettate le fedi religiose, le tradizioni e le consuetudini del popolo tibetano e saranno protetti i monasteri lamaistici. Le autorità centrali non attingeranno alle risorse dei monasteri.

8. Le truppe tibetane verranno gradualmente riorganizzate all'interno dell'esercito popolare di liberazione e formeranno una parte delle forze di difesa nazionale della Repubblica popolare cinese.

9. La lingua parlata e scritta, così come l'educazione nazionale tibetana verranno sviluppate per gradi, in armonia con le condizioni reali esistenti in Tibet.

10. Verranno gradualmente sviluppati l'agricoltura, l'allevamento, l'industria e il commercio e saranno migliorati, sempre gradualmente, i mezzi di sussistenza del popolo, in funzione delle condizioni reali esistenti in Tibet.

11. Per quanto riguarda le diverse riforme in Tibet, le autorità centrali non eserciteranno coercizioni. Il governo locale del Tibet potrà effettuare le riforme a suo piacimento e le richieste di riforme formulate dal popolo troveranno risposta mediante consultazioni con i dirigenti del Tibet.

12. Per quanto riguarda gli ex responsabili filoimperialisti o favorevoli al Guomindang, qualunque sia il loro passato, possono mantenere le loro responsabilità, se spezzano decisamente i loro legami con l'imperialismo e con il Guomindang, e se rinunciano ai sabotaggi o alla resistenza.

13. L'esercito popolare di liberazione che entra in Tibet rispetterà tutti i punti sopra menzionati, sarà giusto negli acquisti e nelle vendite e non s'impadronirà arbitrariamente nemmeno di un ago di un pezzo di filo che appartengano al popolo.

14. Il governo popolare centrale si assumerà la direzione centralizzata di tutti gli affari esteri del Tibet. Si instaurerà una coesistenza pacifica con i paesi vicini, si costituiranno e svilupperanno altresì giuste relazioni commerciali con essi, basate sull'uguaglianza, sul reciproco vantaggio e sul mutuo rispetto per il territorio e la sovranità.

15. Allo scopo di garantire l'applicazione dell'accordo, il governo popolare centrale creerà una commissione militare e amministrativa e un quartier generale per la zona militare del Tibet e, oltre a inviare proprio personale, assorbirà per prender parte a questa impresa la maggior quantità possibile di manodopera tibetana. La manodopera tibetana locale che entrerà a far parte della commissione militare e amministrativa può comprendere anche elementi patriottici del governo locale tibetano, provenienti dai diversi distretti e dai principali monasteri. L'elenco dei nomi sarà stabilito dopo consultazioni tra i rappresentanti designati dal governo popolare centrale e i diversi organi competenti e verrà sottoposto per l'approvazione al governo popolare centrale.

16. Il governo popolare centrale fornirà i fondi necessari per la commissione militare e amministrativa, per il quartier generale della zona militare e per l'esercito popolare di liberazione che entra in Tibet. Il governo locale del Tibet porterà assistenza all'esercito popolare di liberazione per l'acquisto e il trasporto dei viveri, del foraggio e delle altre necessità quotidiane.

17. Questo accordo entrerà in vigore subito dopo la sua firma e l'apposizione dei sigilli.

Firmato e sigillato da:

I delegati plenipotenziari del governo popolare centrale:

Capo delegazione: Li Weihan.

Delegati: Zhang Jingwu, Zhang Guohua, Sun Zhiyuan.

I delegati plenipotenziari del governo locale del Tibet:

Capo delegazione: Ngapo Ngawang Jigme.

Delegati: Dzasak Khemey Sonam Wangdi, Khentrung Thupten Tenthar, Khenchung Thupten Lekmuun, Rimshi Samposey Tenzin Thondup.

Pechino, 23 maggio 1951

 
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