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Agora' Agora - 19 agosto 1988
CACCIA: APERTURA VENATORIA ANTICIPATA AL 18 AGOSTO IN ALCUNE REGIONI ITALIANE. UNA RELAZIONE DI ADELE FACCIO,DEPUTATO DEL GRUPPO FEDERALISTA EUROPEO.

Roma, 19 agosto - N.R. - A conclusione di un'accurata indagine ispettiva sulla situazione venatoria nelle varie regioni italiane, Adele Faccio, deputato del gruppo Federalista Europeo, ha diffuso la seguente relazione.

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Mentre si è riusciti ad evitare questo scandaloso massacro di uccelletti appena nati in Abruzzo, grazie agli interventi solleciti di radicali e verdi presso le prefetture di Chieti,Teramo e Pescara, altrettanto non si è riusciti ad ottenere in Campania, Basilicata, Lucania,Calabria,Puglia e Sicilia. E neppure in Veneto. Anche se bisogna riconoscere che Federcaccia(DC) e Arcicaccia(PCI) hanno riempito i giornali locali di dichiarazioni e riferimenti ai cacciatori esortandoli a non cacciare in agosto l'avifauna ancora troppo piccola. Radicali e verdi veneti-con la partecipazione di Adele Faccio ed Emilio Vesce, Anna Maria Procacci, Stefano Boato(assessore comunale), Massimo Valpiana e Mario Santi(consiglieri regionali) e Massimo Pieressa(consigliere comunale)- hanno fatto una lunga escursione in Laguna su barconi di emergenza per bloccare le velleitarie carneficine di una cinquantina di cacciatori con richiami vivi e legati, e ancora una volta hanno potuto constatare-oltre allo stato di morte delle acque della

Laguna, prive di ossigeno, tormentate dalle alghe puzzolenti e di color marrone e nero- anche che chi vuol cacciare in agosto lo fa sulla pelle di animali giovanissimi e piccolissimi.

Da 9 anni le direttive CEE sull'eliminazione dell'uccellagione, sul divieto di commercio di uccelli selvatici vivi e morti (e in Veneto infuriano le "Fiere degli Osei" in ogni città e villaggio) e sulle date del calendario venatorio, dovrebbero impedire questa macellazione.

I dirigenti delle associazioni venatorie continuano a sostenere che i cacciatori sono i custodi dell'ambiente: viene da piangere a pensare a tutto il piombo che lasciano nel terreno- e sappiamo quali avvelenamenti costituiscono per terra i milioni di bossoli abbandonati nei campi, nei boschi, nelle paludi-; non meno grave e l'inquinamento acustico per l'angoscia e l'irrequietudine che desta nei cittadini normali il continuo echeggiare degli spari; e poi chi riesce a credere che nella foga dello sparo i cacciatori possano distinguere tra fauna protetta e non?

Gli amministratori locali non vogliono rendersi conto della gravità di questa situazione e continuano a consentire la strage dell'avifauna transnazionale che mette a morte un patrimonio che appartiene a tutti gli abitanti di due continenti: Europa ed Africa almeno.

I radicali e i verdi veneti intanto stanno raccogliendo le firme per 5 referendum regionali: Il primo per l'eliminazione dell'uccellagione; il secondo per eliminare la possibilità di usare richiami e zimbelli vivi; il terzo per non usare volatili nelle gare di addestramento dei cani e nei quagliodromi; il quarto per cui ogni cacciatore non deve abbattere più di due capi di selvaggina; e finalmente il quinto in cui viene abolita la "caccia estiva" dal 18 agosto alla terza domenica di settembre.

Alcune migliaia di firme sono state già raccolte, ma è necessario che, soprattutto nei comuni, la gente vada a firmare nelle segreterie comunali, esigendo che i moduli vengano messi a loro disposizione.

Data la serietà e l'impegno dei referendum, sarebbe bene che gli stessi cacciatori che protestano contro la caccia estiva, firmassero almeno questo referendum.

 
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