Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 15 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Radicali
Agora' Agora - 22 agosto 1988
BURUNDI: IL DISCUTIBILE RUOLO DELLA CHIESA NELLA TRAGEDIA DEL BURUNDI.
di N.R.

(CENSURATO DAL DIRETTORE)

Più che una guerra etnica è una lotta per il potere ciò che sta avvenendo in Burundi e che ha causato il massacro di migliaia di persone. Da più di dieci anni gli hutu, gruppo etnico maggioritario, cercano di rovesciare il governo dei tutsi che rappresentano invece la minoranza numerica. Una situazione che nella vicina Rwanda è paradossalmente invertita.

L'"Avvenire" di oggi analizza gli avvenimenti del Burundi evidenziando soprattutto la persecuzione contro la Chiesa locale. L'intervento sull'"Avvenire" è di Monsignor Pietro Sambi, nunzio apostolico nel Burundi. L'analisi presentata dal quotidiano cattolico non contribuisce, a nostro avviso, all'opera di pacificazione del paese africano perché omette alcuni aspetti importanti e forse determinanti del ruolo svolto dalla Chiesa nel conflitto etnico. In particolare ci riferiamo all'atmosfera di tensione creata da numerosi "hutu" che hanno scelto di combattere il gruppo dominante ponendosi con il sacerdozio sotto l'ombrello del Vaticano e denunciando i mali del governo dai pulpiti religiosi. Un uso cioè strumentale del "potere" dell'abito talare per rafforzare l'opposizione e rendere in un certo senso "giustificabili" le azioni di guerriglia contro il regime dei tutsi. Noi crediamo che la proliferazione di sacerdoti "hutu" e il loro schieramento "partigiano" con omelie e discorsi abbiano potuto influire neg

ativamente sul conflitto etnico. Non basta infatti condannare la violenza ma bisogna astenersi dal confondere la causa degli "hutu" con quella della Chiesa. Non vi è dubbio che il controllo del Vaticano sui sacerdoti può essere reso difficile in condizioni così drammatiche ma è opportuno, a nostro avviso impedire che l'investitura di nuovi sacerdoti "hutu" rappresenti un'ingiusta arma nella lotta per il potere. Solo un intervento al di sopra delle parti che introduca un tentativo di ragionevolezza e un messaggio di giustizia e di unità può contribuire alla pace nel Burundi.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail