DOMANI SU "IL TEMPO" INTERVENTO DI GIOVANNI NEGRI SUI RAPPORTI TRA IL GOVERNO ITALIANO E QUELLO POLACCO."Roma, 24 agosto - N.R. - Giovanni Negri, europarlamentare radicale interviene sul caso Polonia attaccando duramente il governo italiano per la posizione ambigua e contraddittoria nei confronti del regime di Varsavia. In particolare Negri afferma che mentre c'è una chiara forma di sostegno economico dell'Italia a favore del governo polacco contemporaneamente tutte le segreterie dei partiti politici esprimono solidarietà a Walesa e alle lotte operaie in corso. Riportiamo di seguito parte dell'articolo di Negri.
"..La stessa stampa italiana che dipinge con toni commoventi le lotte operaie polacche e funge da megafono alle altisonanti espressioni di solidarietà di tutte le segreterie dei partiti italiani, ben si guarda dal tracciare una seria analisi dei reali rapporti intercorsi da tre anni a questa parte tra il Governo italiano e il regime di Varsavia. Ne emergerebbe un quadro sconsolante: a differenza dei principali paesi occidentali l'Italia di Craxi e De Mita ha la favella con Walesa e il portafogli con Jaruzelski. Mentre infatti la Tatcher andava elaborando sia il blocco degli aiuti economici a Varsavia, che l'ipotesi di un "Piano Marshall" per la Polonia, legato a precise contropartite politiche da parte del regime, e mentre il Congresso americano si muoveva lungo la stessa direttiva, prima Bettino Craxi accoglieva a Roma il Generale- impegnato in un tour d'incontri sia di governo che con la grande industria italiana- e poi Ciriaco De Mita proseguiva la sciagurata politica del suo predecessore, sinora purtrop
po non contraddetta nè smentita da iniziative o dichiarazioni dell'attuale Presidente del Consiglio. Se alla RAI vi fosse un po' di coraggio si ritrasmetterebbe oggi la splendida intervista realizzata da Enzo Biagi non più tardi di qualche mese fa con il generale Jaruzelski. Questi intesseva le lodi del nostro paese e del governo di Roma, indicato come principale e affidabilissimo partner del suo regime, collocato al primo posto tra tutti i paesi cosiddetti liberi, molti dei quali hanno giustamente rifiutato visite e profferte d'affari del dittatore polacco. Negli stessi giorni, mentre Jaruzelski inneggiava alle decine di migliaia di miliardi che suggellano l'"amicizia italo polacca", ebbi l'occasione di parlare dei cosiddetti crediti ed aiuti occidentali con Bronislaw Geremek, Adam Michnick, Jazek Kuron e numerosi altri dirigenti dell'opposizione. Il loro giudizio è unanime: i soldi dell'Occidente non alleviano le drammatiche condizioni del popolo e ingrassano soltanto le spese parassitarie del regime; il
vero aiuto che dall'Occidente si può loro fornire consiste nella libera informazione e nel blocco di ogni cooperazione economica con quel regime, al di fuori di contestuali garanzie di democratizzazione e liberalizzazione. Perché allora non si sollecitano i dirigenti di solidarnosc ad esprimersi liberamente su questo dolente tasto attraverso la nostra stampa? Perché il governo e i partiti che lo compongono tacciono tartufescamente su quella cooperazione economica che costituisce oggi un formidabile sostegno a Jaruzelski? E lecito esigere almeno una parola chiara, in luogo di insopportabili equivoci, mentre in tutta la Polonia la prepotente spinta di libertà si va manifestando e rischia di essere nuovamente sedata dalla violenza e dalla brutalità."