Notizie Radicali |
Agora' Agora
- 24 agosto 1988
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Roma, 24 agosto - N.R. - Mentre è ancora scottante la vicenda Sofri e tutte le sue ripercussioni e polemiche sugli interventi politici e sul coinvolgimento giudiziario di Marco Boato, Radio Radicale ha intervistato Massimo Cacciari, filosofo e intellettuale di area comunista, che ha così commentato l'operato dei giudici milanesi rispetto all'arresto degli ex di Lotta Continua. |
"Mi pare assolutamente incredibile che in questo paese, dopo tutto quello che è successo negli anni scorsi, dal caso 7 aprile al caso Tortora, senza voler fare paragoni tra le diverse situazioni, ci sia ancora la possibilità di imprigionare delle persone sulla base della semplice parola di chicchessia, pentito o non pentito. Questo, al di là di ogni considerazione di merito sulla attendibilità o meno delle accuse, mi sembra indecente. Ritengo che sia ormai giunto il momento di, sul piano giuridico e formale prima ancora che politico, di rendere impossibile l'incriminazione e l'imprigionamento sulla base delle parole di chicchessia. L'ordinanza dei giudici di Milano è da piena inquisizione: si configura la possibilità di perseguire un reato in totale assenza di riscontri obiettivi, anzi si stabilisce a priori che di riscontri non ce ne possono essere. Come accade nel nostro paese da vent'anni a questa parte, ogni volta che pare di essere usciti dall'emergenza, succede qualcosa: l'attentato, la scoperta del co vo, il caso Sofri." |
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