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Agora' Agora - 1 settembre 1988
ALTO COMMISSARIO: "ANDANDO AVANTI DI QUESTO PASSO OCCORRERA' FORNIRSI DI UN SERVIZIO DI INTELLIGENCE CHE INDAGHI SULLE RISPETTIVE COMPETENZE DEI VARI SERVIZI" DICHIARAZIONE DI MARIO DE STEFANO, SEGRETARIO FEDERALE DEL PR.

Roma, 1 settembre-N.R-Mario De Stefano, segretario federale del Partito radicale, è oggi intervenuto sulla nomina dell'alto commissario antimafia con la seguente dichiarazione:

"Se non trattato come il solito tema estivo necessario a riempire le colonne di giornali privi di notizie, quello della lotta alla mafia sarebbe argomento degno di attenzione anche durante il resto dell'anno; invece tutto si è ridotto ad una serie di polemici interventi tra Orlando Cascio junior ed i detrattori delle "giunte anomale" con il contorno delle consuete interviste ai magistrati-pool all'insegna del "fermatemi che me ne vado".

In tutta questa vicenda, ridicola per molti versi si è inserito il colpo di teatro e la nomina di Sica ad alto commissario per la lotta alla mafia. Sica, che è persona accorta, si è guardato dal fare promesse o previsioni circa l'efficacia della sua opera e non ha mancato di richiedere poteri straordinari e mezzi altrettanto imponenti, sollecitando tra l'altro la sciocchezzuola di un nuovo servizio segreto alle sue dipendenze.

Sica non può non sapere che quali che siano i mezzi di cui disporrà egli dovrà innanzitutto guardarsi dal cadere nella routine della "straordinarietà". La tesi che la mafia possa combattersi solo con strumenti straordinari si dimostra infondata da cento e più anni. Descrivere un fenomeno come quello mafioso come una "emergenza" serve solo a giustificare i fallimenti. Complicare il già complesso sistema di competenze tra i numerosi servizi militari e civili può servire solo ad aumentare le inefficienze e forse a favorire le compromissioni.

Non vorremmo che fra qualche tempo si rendesse necessaria l'istituzione di un nuovo servizio di "Intelligence" con il compito di indagare sulle attività dei numerosi servizi già esistenti.

Cari signori dell'alto Commissariato, più fondi sì ma più strumenti, nuove leggi, poteri straordinari no. Lavorate piuttosto perché anche in Sicilia, in Calabria, in Campania siano applicate le leggi ordinarie, i poteri ordinari, gli strumenti della democrazia.

 
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