Roma, 13 settembre - N.R. - Paolo Pietrosanti -consigliere federale del Partito radicale e animatore del Coordinamento Non Uccidere- ha oggi dichiarato:
"Apprendiamo che il presidente sudafricano Botha avrebbe intenzione di concedere la grazia ai sei di Sharpeville, una volta esaurito il discusso giudizio in corso nei loro confronti, nonché i due poliziotti bianchi accusati di aver ucciso trafficanti di droga per conto di altri trafficanti.
Ne siamo felici. Le pressioni autorevolissime giunte in Sudafrica da tutto il mondo per la vita dei sei cittadini di colore (autorevolissime, anche se talvolta poco forti e coerenti, quale quella del presidente americano Reagan, che in quanto a contrarietà alla pena di morte è ben poco credibile) hanno forse salvato la vita di altri due condannati, che verranno graziati per non scontentare settori della comunità bianca.
Da questa vicenda, peraltro non ancora conclusa, emerge una considerazione. Le pressioni in favore della vita e del diritto possono servire, possono giungere a buon fine. Genti e governi devono intensificarle. Si crei almeno in Europa un fronte dei governi, così come già si è costituito quello della gente per l'abolizione della pena capitale, a partire dal caso di Paula Cooper.
Ma certo, finché una grande democrazia come gli Usa continueranno a prevedere la pena di morte sia a livello federale che in troppi dei 50 stati della federazione, l'istanza di vita e di rispetto dei principi universali del diritto -che è connaturata ai valori che reggono democrazia e libertà- sarà penalizzata nella sua credibilità."