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Agora' Agora - 16 settembre 1988
DROGA: "L'USCITA DI CRAXI SULLA DROGA E' UN NON SENSO.
IN FONDO ALLA STRADA DEL PROIBIZIONISMO L'OMBRA DELLA NARCOCRAZIA": UNA DICHIARAZIONE DI MARCO TARADASH PRESIDENTE DEL CONSIGLIO FEDERALE DEL P.R.

Roma, 16 settembre - N.R. - In merito a quanto detto da Bettino Craxi, durante i lavori della Direzione socialista, in tema di lotta alla droga, Marco Taradash, Presidente del Consiglio federale del Partito Radicale, ha dichiarato:

"L'uscita di Craxi sulla lotta alla droga è un assoluto non senso. Il Segretario socialista ha dichiarato in Direzione che bisogna aggravare le pene contro i trafficanti. Forse non sa che oggi la pena prevista per chi fa parte di un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti va da un minimo di 15 anni fino all'ergastolo. Di più c'è soltanto la pena di morte.

E' la proposta di Craxi? Il Segretario socialista non ricorda neppure che, sul piano della repressione di polizia, soltanto qualche settimana fa il governo ha assegnato al dottor Sica poteri senza precedenti per la lotta alla mafia, alla camorra e 'ndrangheta -vale a dire al narcotraffico- vista l'incidenza predominante dei profitti della droga sul fatturato criminale. In realtà il fallimento del proibizionismo dimostra per chi voglia vedere, che proibire e punire non serve a nulla in materia di droga :

La strada delle pene sempre più gravi è una strada demagogica e suicida che avrà come unico risultato più droga in circolazione, più tossicodipendenti, più tossicodipendenti morti, più vittime di furti, rapine, omicidi legati al traffico della droga e alla ricerca di danaro per acquistarla.

In fondo a questa strada già si intravede l'ombra della narcocrazia: le potenze criminali finanziate dal proibizionismo."

 
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