CONFERENZA STAMPA QUESTA MATTINA A MONTECITORIO: LA MOZIONE RADICALE SUL CONCORDATO. PRESENTI CALDERISI, MELLINI, TEODORI, ZEVI, STRIK LIEVERS.Roma, 20 settembre - N.R. - Si è tenuta questa mattina alle ore 11 nella sala stampa di Montecitorio una conferenza stampa dei parlamentari radicali Peppino Calderisi, Mauro Mellini, Massimo Teodori, Bruno Zevi e Lorenzo Strik Lievers, per illustrare le iniziative politiche e parlamentari in occasione del 20 settembre, anniversario del Concordato.
Il gruppo Federalista Europeo ha presentato una mozione sul Concordato illustrata dal presidente Calderisi ed un interpellanza sull'ora di religione, illustrata dal primo firmatario Massimo Teodori, che sarà discussa la prossima settimana.
Teodori ha anche annunciato una manifestazione- fiaccolata per giovedì prossimo,22 settembre, sul tema:"E ora basta: superare il Concordato!
Hanno quindi chiuso la conferenza stampa Bruno Zevi e Lorenzo Strik Lievers: Il Presidente del Partito Radicale ha tra l'altro attaccato il fondo di Bettino Craxi, che compare quest'oggi sull'"Avanti" definendo il Concordato del 1984 "un atto di profonda discordia".
Di seguito "N.R." pubblica la mozione(primo firmatario Calderisi) e l'interpellanza al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Pubblica Istruzione(primo firmatario Teodori).
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LA MOZIONE
La Camera
Ritenuto che la recente sentenza del Consiglio di Stato in ordine alle modalità e condizioni relative all'esercizio del diritto degli alunni delle scuole statali di non richiedere l'insegnamento della religione vanifica completamente la prospettata riforma di tale insegnamento rispetto al sistema instaurato con il Concordato del 1929, salva l'istituzione di una sorta di penalizzazione a chi, prima d'ora, poteva chiedere l'esonero dall'insegnamento della religione cattolica senza dover per ciò ricevere un insegnamento "alternativo" o "sostitutivo";
Ritenuto che la presentazione da parte del Governo del disegno di legge per l'applicazione dell'Accordo del 18 febbraio 1984 nella materia matrimoniale evidenzia aspetti pratici e conseguenze ordinamentali delle norme dell'Accordo, e più ancora del Protocollo Addizionale, che frustrano le prospettate finalità innovative della revisione del Concordato del 1929, rendendo semmai più ardua e problematica l'applicazione dei criteri di salvaguardia di fondamentali principi costituzionali la cui violazione la Corte Costituzionale aveva considerato ostativa del riconoscimento delle sentenze