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Agora' Agora - 28 settembre 1988
POLONIA: TREGUA ANCORA PRECARIA IN ATTESA DELLA "TAVOLA ROTONDA"(SLITTATA A OTTOBRE). SOLO 1/4 DELLA POPOLAZIONE SOSTIENE SOLIDARNOSC.
Varsavia 28 settembre - N.R. - Dopo i due incontri che Lech Walesa ha avuto con il ministro dell'Interno KISZCZAK si attendono ora in Polonia i colloqui alla "tavola rotonda" che dovevano iniziare la scorsa settimana e sono invece stati rinviati a metà ottobre: A tali colloqui prenderanno parte da un lato i rappresentanti del potere e dall'altro esponenti di Solidarnosc, del sindacato ufficiale e delle varie correnti di opposizione.

Sull'agenda dei lavori di questa "tavola rotonda" ci sarà non solo il problema del pluralismo sindacale, vero "pomo della discordia" che finora il governo si è rifiutato dio accettare, ma anche problemi istituzionali come per esempio la riforma della legge elettorale. Nella prossima primavera infatti si svolgeranno in Polonia le elezioni, ma non libere e democratiche. Il governo sarebbe disposto comunque ad assegnare una parte dei seggi ad esponenti delle varie associazioni indipendenti sociali e politiche che dovranno ora essere legalizzate in autunno.

Durante i colloqui preliminari inoltre le autorità governative continuando a rifiutare la rinascita di Solidarnosc a livello nazionale si sono dimostrate disposte a riconoscere un altro sindacato, pure indipendente, ma a livello di aziende e a condizione che ci sia un solo Consiglio operaio per ogni azienda.

Gli scioperi hanno dimostrato che solo una esigua parte delle maestranze vi ha preso parte e la stragrande maggioranza della forza-lavoro del Paese era contraria agli scioperi. Al di fuori dei punti caldi, (cantieri di Danzica, porto di Stettino e alcune miniere dell'Alta Slesia, una decina su centinaia), gli scioperi non si sono affatto estesi a macchia d'olio come ha lasciato credere la stampa italiana. Il governo sa perfettamente che questo è i punto debole del movimento di Solidarnosc.

Le stesse fonti di Solidarnosc hanno riconosciuto che il 50% della popolazione è indifferente alle lotte operaie, il 25% sostiene l'attività di Solidarnosc. Le fonti cattoliche indipendenti riducono la percentuali dei sostenitori di Solidarnosc al 15%

 
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