IL NUOVO ACCORDO CRAXI-DE MITA DIMOSTRA CHE LE MINACCE DI CRISI ERANO POCO CREDIBILI.SI PROSPETTA UNA SOLUZIONE SEMPRE PIU' VICINA ALLA POSIZIONE RADICALE IMPERNIATA SUL VOTO PALESE SULLE LEGGI DI SPESA E SUL VOTO SEGRETO SU QUELLE ELETTORALI.
LE DECISIONI DELLA GIUNTA NON SCONFIGGONO LE OPPOSIZIONI MA LA CERTEZZA DEL DIRITTO.
TRASPARENZA ANCHE NEI PARTITI E NEI GRUPPI, NON SOLO NEL VOTO. DICHIARAZIONE DI CALDERISI.
Roma, 5 ottobre - N.R. - Il Presidente del gruppo federalista Europeo, Peppino Calderisi, ha dichiarato:
"La nuova intesa della maggioranza e il relativo testo elaborato dalla Giunta si basano su un linguaggio dolosamente equivoco antigiuridico, che distrugge la chiarezza e la forza della legge e che sarà pertanto fonte di ulteriori controversie.
Il singolare accordo per il voto segreto a "Camere alterne" sulle leggi elettorali dimostra anche che le minacce di crisi da parte di Craxi e De Mita erano tanto un ricatto inaccettabile quanto deboli e poco credibili.
La soluzione che ora si prospetta si avvicina sempre più alla posizione radicale imperniata sul voto palese sulle leggi di spesa e sul voto segreto sulle leggi elettorali. Rimane da vedere come si pronuncerà la camera su un'altra serie di materie (i vari sottopunti del secondo principio). Si tratta di questioni molto importanti e delicate, ma è molto difficile che su di esse possono essere innestate crisi di governo.
Chi ha parlato di "sconfitta delle opposizioni", pertanto, sbaglia parecchio. La "sconfitta" si è registrata sul piano procedurale (i radicali non sono neppure nella Giunta del regolamento) addirittura con l'esclusione dal voto di un principio emendativo (quello del voto palese solo sulle leggi di spesa che può ora risultare solo attraverso l'approvazione di una serie di eccezioni): ma questa sconfitta non è delle opposizioni, ma della certezza del diritto e del rispetto delle regole del gioco democratico, valori che albergano sempre meno in questa Camera dei deputati.
Infine una risposta a Matteucci e al suo articolo "Coscienza se ci sei parla alto e forte". Siamo anche noi per la più assoluta trasparenza nel voto. Ma occorre almeno un po' di trasparenza nella vita dei partiti e dei gruppi. Lo sa Matteucci che i gruppi parlamentari non si riuniscono quasi mai? Che i deputati non hanno neppure la facoltà di chiedere la convocazione dell'assemblea del proprio gruppo? Dove e come il deputato dovrebbe parlare "alto e forte"? Lo sa Matteucci che un emendamento radicale volto ad attribuire ad un decimo dei deputati di ciascun gruppo il diritto di chiedere la convocazione dell'assemblea del gruppo stesso non è stato ammesso al voto della Giunta del regolamento? Che di questo le oligarchie dei gruppi non intendono neppure discutere?"