LA PROPOSTA LANCIATA DAL SEGRETARIO RADICALE STANZANI. NEGRI ANNUNCIA CHE "ENTRO LA PROSSIMA SESSIONE DEL PARLAMENTO L'INTERGRUPPO SARA' FORMALMENTE COSTITUITO."Bruxelles,12 ottobre - N.R. - Sono già oltre trenta i parlamentari europei che hanno accolto la proposta radicale di costituire un intergruppo per i diritti umani in seno al Parlamento di Strasburgo. La proposta era stata formulata dal segretario radicale Stanzani nel corso del convegno sui diritti umani organizzato da Solidarnosc a Cracovia. In quella sede fu giudicato particolarmente utile e necessario garantire a tutti i movimenti impegnati nella battaglia per i diritti umani e civili nei paesi totalitari una tribuna di denuncia e proposta nel Parlamento europeo. Da qui le prime iniziative per l'intergruppo la cui finalità è quella di trasferire in sede istituzionale analisi e valutazioni di associazioni e movimenti che spesso non hanno voce e la cui attività è solo sporadicamente conosciuta attraverso la stampa occidentale. I trenta parlamentari che si sono detti pronti a costituire l'intergruppo appartengono a diverse nazionalità e schieramenti politici: Ferrer i Casals, Abelen, Pflimlin, Hasburg (PPE),
Tongue, Seeler, Arbelea, Tomlinson, Bombard, Adam (Socialisti), Delorosoy, Pomiatowsky, Compass (liberali), Stael, Tridente, Von Uexul (arcobaleno), Ilorca Vilaplana, Antony, Lehideaux (conservatori), Squarcialupi (comunista) e diversi indipendenti.
Il Parlamentare europeo Giovanni Negri ha detto che "entro la prossima sessione del Parlamento costituiremo formalmente l'intergruppo, per dare rappresentanza -seppure indiretta- a quei movimenti che in realtà esprimono le speranze di milioni di uomini e donne vittime di regimi autoritari. Augurandoci che quanto prima questi popoli possano eleggere i propri legittimi deputati al Parlamento degli Stati Uniti d'Europa, per ora non possiamo che limitarci ad assicurare un servizio di informazione e iniziativa all'interno di questo parlamento e nell'ambito delle sue scarse funzioni.
Ciò che comunque anima tutti i colleghi che hanno aderito è la comune valutazione di come la piena affermazione dei diritti umani e civili sia l'autentico parametro sul quale misurare i processi di cambiamento dell'Est europeo".