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Agora' Agora - 14 ottobre 1988
PARTITO RADICALE: IERI NESSUN ISCRITTO AL PARTITO RADICALE. SEGRETARIO E TESORIERE DIMISSIONARI AL CONSIGLIO FEDERALE (GERUSALEMME 21/25 OTTOBRE). POCO PIU' DI 5.000 ISCRITTI DALL'INIZIO DELL'ANNO: PREGIUDICATA LA PROSECUZIONE DELL'ATTIVITA' POLITICA E L'EFFETTUAZIONE DEL CONGRESSO A GENNAIO.
PRINCIPALE RESPONSABILE DI QUESTA SITUAZIONE IL SISTEMA DELL'INFORMAZIONE E IN PARTICOLARE "L'USO DI PARTE E DI REGIME DELL'INFORMAZIONE PUBBLICA RADIOTELEVISIVA", CON GRAVI CONDIZIONAMENTI ANTIDEMOCRATICI.

LE CONDIZIONI DI CENSURA PREGIUDICANO LA STESSA POSSIBILITA' DI ESISTENZA DEL PARTITO RADICALE.

Roma, 14 ottobre - N.R. - Nella giornata di ieri, non è arrivata al Partito Radicale nemmeno un'iscrizione.

E' questa la materiale rappresentazione della gravità della condizione in cui versa il Partito Radicale. Solo 5250 iscritti, quando il Consiglio federale del partito nella sua ultima riunione a luglio aveva affidato alla risposta dei cittadini attraverso le iscrizioni la possibilità di proseguire la propria attività di partito transnazionale e transpartitico.

Alla campagna straordinaria che gli organi del partito avevano avviato a seguito di questa decisione avevano risposto oltre 500 persone in poco più di un mese. A questa risposta nel mese di ottobre ha fatto seguito una rapidissima caduta, tale da pregiudicare non solo la prosecuzione delle attività , ma addirittura la possibilità stessa di tenere il congresso annuale, previsto a termini di statuto per il mese di gennaio.

A parte le ovvie e assai consistenti difficoltà di insediamento organizzativo e di promozione politica negli altri Paesi, in Italia il Partito Radicale non può non attribuire la principale responsabilità di questa situazione all'uso di parte e di regime dell'informazione pubblica radiotelevisiva e alle condizioni generali che caratterizzano l'intero panorama dell'informazione in Italia con gravi ripercussioni sul sistema politico e gravi condizionamenti antidemocratici, finalmente riconosciuti e denunciati anche da altre forze politiche e, in primo luogo, anche dal segretario del PRI, Giorgio La Malfa.

Se infatti gli organi di informazione osservassero criteri minimi di correttezza e di democraticità, questi sarebbero in grado da soli di assicurare al PR migliaia di iscrizioni.

Il protrarsi invece, di queste condizioni di intollerabile censura e disinformazione pregiudicano la stessa possibilità di esistenza e di iniziativa del PR.

Il Primo Segretario Sergio Stanzani e il tesoriere Paolo Vigevano hanno ritenuto di dover prendere atto di questa situazione e di presentare le loro dimissioni al Consiglio Federale del partito che si riunirà a Gerusalemme dal 21 al 25 ottobre prossimi.

 
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