Roma, 18 ottobre - N.R. - Paolo Pietrosanti -Consigliere federale del Partito radicale- ha oggi dichiarato:
"Sarà per il fatto che nella mia vita di nonviolento e radicale troppe volte sono stato 'caricato', fermato, arrestato, denunciato da polizia e carabinieri per aver compiuto atti nonviolenti tesi proprio ad evidenziare ingiustizie e soprusi (risultando poi puntualmente assolto)... ma proprio non capisco come possa continuare a tollerarsi che in questa città -almeno- si continui a non perseguire condotte palesemente criminose se esse sono poste in atto per protestare contro la presenza dei nomadi in alcune zone di Roma. E' ovvio che alcune della ragioni espresse dai manifestanti sono in qualche modo fondate, quali quelle per cui si afferma che i campi nomadi in alcune zone creerebbero gravi disagi in primo luogo per gli zingari; ma non è possibile che veri e propri reati non siano perseguiti se vengono commessi allo scopo di cacciare via gli zingari, o gli emarginati in generale. (Ieri è avvenuto che per ore la via Casilina rimanesse bloccata da una manifestazione contro gli zingari, e nessuno ha nemmeno cerc
ato di prevenire i danni per la regolare circolazione stradale).
Avevo giorni or sono chiesto al Questore di spiegare i motivi di tale reiterata inazione, e nessuna risposta è venuta. Ora lo chiedo alla Magistratura, presentando un esposto alla Procura delle Repubblica."
DI SEGUITO IL TESTO DELL'ESPOSTO
"Io sottoscritto Paolo Pietrosanti,
Premesso che più volte nelle scorse settimane si è appreso dalla stampa di manifestazioni promosse da organizzazioni politiche e da cittadini di alcuni quartieri tese ad impedire che gruppi di nomadi si insediassero o venissero invitati ad insediarsi in alcune zone di Roma;
che tali manifestazioni sono sovente trascese in blocchi stradali, come è avvenuto ieri e alcuni giorni fa sulla via Casilina, senza che le forze dell'ordine risulti siano intervenute;
Chiedo se in tali manifestazioni non si configuri il delitto di blocco stradale, o altri reati che possano ravvisarsi, e se nel mancato intervento delle forze dell'ordine preposte all'ordine pubblico non possa ravvisarsi il delitto di omissione d'atti d'ufficio."