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Agora' Agora - 4 novembre 1988
craxi bettino, informazione, droga

EDITORIALE: LIETTA TORNABUONI DA' IL SUO OBOLO ANTIRADICALE. E NON LO SA NEMMENO. DI MARCO PANNELLA

"Cornuti e mazziati", dicono a Napoli; e accade ovunque.

Lietta Tornabuoni ieri, nella sua rubrica su "La Stampa", accusa i radicali di connivenza con i metodi che si affermano nel PSI e dal PSI. Prende le mosse dal "coup de foudre" di Bettino Craxi per la pena di morte, per l'ergastolo, per la politica antilaica e dell'intolleranza di stampo clerico-fascista (culturalmente parlando) a partire dal flagello della droga.

Secondo Lietta, dunque, i radicali, amici dei socialisti, malgrado le loro ben note posizioni, tacciono imbarazzati.

Non v'è giorno in cui, in tutti i modi, "Notizie Radicali", "Radio Radicali", ciascuno di noi, come può, non prenda invece posizione. Personalmente ho impiegato un mese per cercare di ottenere da "Repubblica", da "Il Corriere della Sera" (non da "La Stampa" che, per decreto del suo direttore, ha stabilito il "black out" contro di me come ai tempi del "caso D'urso" e dell'assassinio di Giorgiana Masi, quando egli era uno dei più zelanti zeloti della politica del ministero degli Interni e del suo immediato e mediato entourage) un qualche spazio di onesta informazione su queste quotidiane prese di posizioni radicali. Inutilmente abbiamo protestato per il fatto che TG1 da la parola a tutti fuorché a me e noi. In questi giorni abbiamo operato, parlato, fatto dichiarazioni, da Washington, Bruxelles, oltre che da Roma. Abbiamo anche manifestato davanti alla sede della riunione palermitana della Direzione del PSI.

Da quindici mesi, la nostra polemica con le scelte ed i metodi del PSI è quotidiana, e quasi quotidianamente censurata. Dalla svolta post-elettorale di Craxi, nessuno quanto noi ha cercato di incardinare un dibattito, di proporre e realizzare con tutti i laici, con i comunisti, con i socialisti non militarizzati e imbavagliati, la difesa della strategia con cui eravamo andati alle elezioni, e il PSI aveva riscosso il suo primo successo elettorale: quello dell'alternativa europea e laica.

Ma Lietta non lo sa. Figurarsi la gente! Anzi, l'opinione pubblica, grazie alla "distrazione" di Lietta, sa che noi siamo amici conniventi e vili di Craxi. Capisco che se si scrive e si legge solo su "La Stampa"- dove prevalgono metodi e autocensure di stampo gesuitico-craxiano non da oggi, tranne qualche spazietto di "autonomia" non pericolosa (come si vede) , si possa sbagliare.

 
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