Roma, 5 novembre - N.R. - "Notizie Radicali" pubblica oggi un'intervento di Angelo De Feo, già capo della II sezione dei servizi segreti militari, sul mistero del DC9 abbattuto nei cieli di Ustica 8 anni fa.
"Il 27 giugno 1980, un DC9 della Itavia, in volo da Bologna a Palermo, precipitava nel mare di Ustica per l'impatto con un oggetto esterno che tutti, oggi dopo il recupero del relitto e le conseguenti perizie, assicurano essere stato un missile.
Per più di otto anni le indagini hanno segnato il passo per l'ostinata reticenza degli uomini e delle istituzioni, indisponibili a portare chiarezza, anche su particolari marginali, su uno degli eccidi più vergognosi che la nostra storia ricordi.
L'on. Zanone, che in passato aveva dichiarato non essere il caso di esclusiva competenza del dicastero della difesa, oggi , più prudentemente, ci fa sapere che ordinerà una inchiesta nel caso il giudice istruttore dovesse pervenire all'accertamento di precise responsabilità. Ci troveremmo di fronte ad un provvedimento intempestivo che oltre a ribaltare i tempi e le procedure che logica e buon senso impongono, finirebbe con il confondere e depistare il magistrato, con le sue esigenze di riservatezza, a similitudine di quanto è avvenuto con l'inchiesta Monastra sugli uomini della P2.
Se coloro che avevano il dovere di ricercare tutta la verità avessero sentito per tempo la responsabilità del loro alto incarico e la dignità di non essere, almeno in una così tragica circostanza, uomini sotto tutela, si sarebbero risparmiati alla comunità i gravosi oneri connessi al recupero del relitto e si sarebbe data un'immagine meno opaca e fatiscente delle istituzioni. Eppure il ragionamento da fare era semplice ed elementare.
Nei nostri supermercati non esistono reparti destinati alla commercializzazione di armi da guerra; le nostre industrie del settore sono, istituzionalmente, controllate dagli stati maggiori militari; nessun aereo alleato può impunemente "sparacchiare" nei nostri cieli, senza la preventiva autorizzazione delle nostre autorità militari; ne discende che è fuori di dubbio che un così grave accadimento possa avvenire senza che al Ministero se ne sappia qualcosa. Un missile o un drone non sono certo un colpo di pistola che può impunemente finire nelle tasche di un male intenzionato o essere sottratto, senza lasciare traccia nella contabilità di Stato. E' quindi fuori di dubbio che, oltre al pilota o all'operatore, un non indifferente numero di persone deve essere venuto a conoscenza del fatto.
I ministri che, dal 1980 ad oggi, si sono avvicendati alla difesa, favorendo, con la loro irresponsabile acquiescenza, la tendenza delle autorità militari a fare quadrato, hanno la responsabilità istituzionale e morale di aver permesso che la verità restasse per così lungo tempo gelosamente custodita negli uffici di via XX Settembre.
In molti casi la tolleranza e la remissività di chi ha il dovere di intervenire per fare chiarezza sono, per i cittadini e le istituzioni, più perniciose della stessa violazione del diritto."