Roma, 23 novembre - N.R. - Il segretario federale del Partito Radicale, Mario De Stefano, interviene sulle polemiche seguite alla designazione di Francesco Macrì a capolista della DC nelle prossime elezioni comunali di Taurianova con la seguente dichiarazione:
"Francamente, ciò che mi indigna di più per quanto accade a Taurianova non è la candidatura del noto Francesco Macrì alias "Don Ciccio Mazzetta" nella lista democristiana per le prossime elezioni comunali ma le dichiarazioni dei vari Misasi e compagni, tutte intrise di ingenua sorpresa per l'infortunio.
Se le notizie di cui sono in possesso sono esatte, e non ho motivo di dubitarne, la lista dei candidati comprendente Ciccio Mazzetta è stata approvata sia dalla segreteria provinciale che a livello nazionale, per cui appare ridicolo quanto sostiene Misasi, di non essere stato al corrente e che, se interpellato, avrebbe espresso un giudizio di inopportunità.
Ancora una volta si pratica da parte della DC la più cinica politica delle doppie verità, che è piuttosto la politica delle due menzogne.
La politica di chi è, volta a volta, partito del malaffare e del malgoverno, quando si tratta di prendere i voti, e partito dell'antimafia quando occorre ricostruire una immagine e ridarsi una verginità democratica e cristiana da tempo venduta.
E' una politica che sino ad ora ha pagato, se è vero che la DC conserva ed anzi rafforza la sua presenza al vertice delle amministrazioni locali e regionali soprattutto al Sud.
Altro che "effetto De Mita", questo è il ben noto e consolidato "effetto mazzetta" di cui il noto Don Ciccio è, a giudicare da ben più autorevoli esempi, soltanto un modesto praticone.
Questa illuminante vicenda in cui ciascuno sta recitando bene la propria parte ( Misasi come Alice nel paese delle meraviglie ) fa il paio con la altrettanto illuminante vicenda del sindaco antimafia a Palermo, Leoluca Orlando Cascio.
Si dice spesso che per combattere la mafia ed il malcostume politico occorre che i partiti sappiano fare pulizia al loro interno: la DC calabrese ha ritenuto, con l'approvazione di Roma, di far pulizia candidando a capolista Ciccio Mazzetta. E' il segno dei tempi e di come in realtà nessuno, tanto meno la DC, voglia fare davvero la guerra alla criminalità organizzata.
Orlando Cascio e Macrì, due volti veri di un partito dalle molte verità ma soprattutto dalle molte menzogne e vergogne.
E la maggiore delle vergogne è che i vessilliferi di questo modo di far politica facciano persino finta di indignarsi."