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Agora' Agora - 25 novembre 1988
CASO CALABRIA: "NON E' VERO CHE LO STATO E' ASSENTE: ESSO E' PRESENTE ATTRAVERSO PERSONAGGI COMPROMESSI CON LA 'NDRANGHETA." DICHIARAZIONE DI MARIO DE STEFANO, SEGRETARIO FEDERALE DEL PR SUL DOCUMENTO APPROVATO IERI DAL CSM.

Roma, 25 novembre - N.R.- Mario De Stefano, segretario federale del Partito Radicale, interviene oggi in merito alla decisione del CSM sul caso Calabria con la seguente dichiarazione:

"Il documento approvato ieri dal CSM sul caso Calabria non aggiunge nulla a quanto da anni si sa sulla presenza della 'ndrangheta ai vertici del potere politico-amministrativo.

Ciò che manca nelle analisi del CSM è la ricognizione delle responsabilità; esse sono chiare ma sono state ancora una volta taciute.

Non è con documenti di generica condanna che si fa fare un passo avanti nella lotta a questo fenomeno di imbarbarimento della vita sociale.

Insomma il CSM ha fatto ciò cui non era tenuto, cioè una generale e generica analisi della situazione calabrese, e non ha fatto ciò che ci si poteva attendere e che anzi si attendeva facesse, una indagine sulle gravi connivenze e compromissioni (cui non è rimasta estranea una parte della magistratura calabrese, specie per quanto riguarda la materia civile) su cui si è accresciuto il potere mafioso.

In Calabria sempre più la giustizia deve fare i conti con le cosche e con i potentati e ciò ha consentito che accanto alla giustizia dello Stato si sviluppasse e avesse fortuna una giustizia parallela, amministrata dalla 'nadrangheta con criteri di feroce efficienza.

Se ciò è accaduto non è stato per caso. Vi sono precise e riconoscibili responsabilità personali. Non basta constatare la insufficienza dei mezzi e delle strutture, che è peraltro davanti agli occhi di tutti: vi sono responsabilità di partiti e di politici locali e nazionali che occorreva fossero denunciate all'opinione pubblica e su cui il CSM ha evidentemente preferito tacere.

Non è vero che lo Stato è assente: esso è presente attraverso personaggi compromessi con la 'ndrangheta o con altri interessi inconfessabili. L'amministrazione dello Stato, della Regione, dei Comuni è spesso affidata al peggio della classe politica calabrese: tutto ciò è noto, o dovrebbe esserlo, ai magistrati che operano in Calabria. Eppure, quale processo contro questa sorta di amministratori si è fatto sino ad oggi ? E quand'anche qualche processo si è fatto, con quali risultati ?

Su questi interrogativi, manca qualsiasi risposta da parte del CSM. Questo il motivo per cui ritengo questo documento inutile se non controproducente.

Le risposte pilatesche del CSM non possono soddisfare una popolazione intera che attende da anni di essere sottratta allo strapotere delle cosche politico-mafiose."

 
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