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Agora' Agora - 26 novembre 1988
IRPINIA-AFFARE TERREMOTO: "MEZZO MILIARDO PER OGNI TERREMOTATO... INQUIETANTE IL SILENZIO CHE AVVOLGE GLI AFFARI DELLA RICOSTRUZIONE IN ALTA IRPINIA. SUBITO UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INDAGINE" DICHIARAZIONE DI MARIO DE STEFANO, SEGRETARIO FEDERALE DEL PARTITO RADICALE.

Roma, 26 novembre 1988 - N.R. - Il segretario federale del Partito Radicale Mario De Stefano ha dichiarato:

" Vi è qualcosa di inquietante nel silenzio che avvolge gli affari della ricostruzione in Alta Irpinia.

Eppure la ricostruzione post-terremoto nell'Avellinese è senza dubbio, per l'entità del denaro pubblico in giuoco, il più grande "affare" della storia repubblicana.

Una storia per tutte. Quella di un piccolo paese in provincia di Avellino, Calitri.

La storia di Calitri è stata per lungo tempo quella di tanti paesini della provincia del Sud sino al giorno del terremoto.

Da allora, dopo le rovine ed i lutti, Calitri ha conosciuto un nuovo destino fatto di finanziamenti per centinaia di miliardi e di amministrazione allegra.

Le cifre di questo nuovo capitolo della storia di Calitri sono scarne ma eloquenti: da una parte poche centinaia di terremotati, dall'altra 160 (diconsi centosessanta) miliardi di finanziamenti per la ricostruzione.

Insomma, alcune centinaia di milioni per ogni terremotato autentico, c'è chi dice mezzo miliardo per ciascuno.

Ma sin qui niente di eccezionale se non fosse che buona parte dei terremotati genuini sta ancora a distanza di otto anni nei fatiscenti prefabbricati giunti nei primi giorni dopo il sisma.

Siamo ancora una volta di fronte al solito scandalo di regime ?

No, questa volta è diverso: non sono coinvolti solo la DC ed i suoi compari delle maggioranze consiliari ma anche, seppure con diverse responsabilità, i partiti di opposizione che tacciono pur sapendo, che stendono il silenzio sulle poche voci dissenzienti.

Ma dal piccolo caso di Calitri al grosso affare della Banca Popolare dell'Irpinia, affidata alla privativa " De Mita moglie figli parenti clienti galoppini" tutto quanto riguarda la ricostruzione nell'avellinese puzza lontano un miglio di quel puzzo cui ormai gli italiani hanno fatto il naso. Solo questa volta il puzzo è intollerabile.

Gli altri tacciono e, come si sa, chi tace acconsente: ecco spiegato perchè certi partiti non vogliono che si parli di questo affare che ormai si avvia a divenire un "affaire". Troppe omertà, troppe complicità, troppi interessi privati, truffe, concussioni, grassazioni, troppi abusi e omissioni, troppi corrotti e troppi

corruttori, troppi speculatori e faccendieri e trafficoni, troppi amministratori, troppo di tutto perchè si avvii il lavoro di una commissione parlamentare di indagine sul più grande scandalo di fine secolo.

Ma noi dobbiamo ottenere che questa commissione si costituisca, e sono certo che lo faremo con tutte le energie di cui disponiamo.

Nonostante tutto !"

 
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